Ruota del Dharma, un forum di scambio e confronto sulle attività e la pratica del Buddhismo.

Posts written by arkeo2001

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    Stasera sei scatenato! Grazie mille, tutto ciò che è PDF fino a questo momento è tutto scaricato :)
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    CITAZIONE (warmbeer @ 7/3/2023, 09:40) 
    Anche per me ha il sapore di una deriva. Si ce ne sono un tot di testi così.

    Poi mi son detto: ok ho fatto il mio pippone da rincoglionito, aspetta che vado a cercare qualcosa in contrasto... E ho visto ancora corsi e accademie a prezzi modici e meno modici.

    Anche per me, per quel che vale.

    Adesso anche in un centro buddhista che conosco bene fa capolino "il fallimento è la chiave per evolversi, viva chi fallisce poverino chi riesce" (non sono queste le parole ma ci siamo molto vicini). A parte che ci sono vissuti personali tra cui il mio a cui frasi del genere fanno venire l'orticaria e gettano nello sconforto, mi sembra di vedere i soliti temi newage travestiti da Dharma "perché c'è bisogno di un Dharma moderno per i tempi di oggi". Boh, non devo sposare niente e nessuno ma a quanto pare resistere a queste tentazioni sembra impossibile anche per alcuni maestri.
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    Ho l'impressione che il topic sia esaurito quindi ringrazio sentitamente :)
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    fatto, ho corretto il post di partenza così non si è costretti a seguire quel che è successo per la mia distrazione.
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    CITAZIONE (warmbeer @ 22/2/2023, 16:23) 
    A occhio mi paiono due release differenti, però non le ho confrontate ... valuta tu se lasciarle entrambe o meno :b:

    Accetto sempre volentieri suggerimenti in questo e altro. Ho il 50% dei motivi per lasciarle entrambe e 50% per il no.
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    Sì! Non sapevo fosse ancora in giro, edito il post e sostituisco il link con l'originale. Sarebbe poco simpatico non citare la fonte con cui mi scuso (anche se presumo non lo sapranno mai che mi son scusato) :D
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    Ciao,

    Ecco un buon esempio dell'iter che porta dalla memorizzazione del testo (per le tradizioni che lo prevedono) alla sua comprensione. E dà anche un'idea della struttura del tibetano per chi ha curiosità linguistiche. C'è la traslitterazione quindi l'alfabeto non è un problema.

    http://www.acidharma.org/aci/online/_media...15/C15Notes.pdf

    I post seguenti a questo sono solo l'iter che mi ha portato a correggere il link che avevo inserito, quindi se ciò non interessa ci si può fermare al download qui sopra.

    Edited by arkeo2001 - 23/2/2023, 01:23
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    CITAZIONE (Tabasco @ 18/2/2023, 10:17) 
    Penso che una buona domanda da farsi, è perché cerchi i "contrasti" tra tradizioni diverse?
    Te la metto così perché questo modo critico/analitico di osservazioni delle scuole mi ricorda molto il mio stesso atteggiamento di una decina di anni fa.
    Può essere utile per uno storico, un filosofo o un altro tipo di ricercatore. Ma a mio avviso non porta nulla di buono a livello di pratica.

    Io non pratico quindi non posso dire. Ma non sono nemmeno un accademico. Ciononostante ho sempre trovato utile capire come si evolvono le scuole e le differenze. Io vedrei tutto questo in termini positivi, ad esempio come osservare un albero e andare dalle foglie al tronco. Ha una sua bellezza intellettuale in sé e soprattutto aiuta a capire le relazioni tra le idee e come si formano.

    Chiaro che se lo si fa con intenti demolitivi per cercare le incoerenze tutto perde di senso.
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    Ciao Forum,

    Coincidenza ha voluto che ieri o oggi ho riattivato il mio vecchio account qui e oggi pomeriggio al solito mercatino c'era il libro in oggetto a una manciata di eurini. Mi è parso interessante, il taglio sembra concreto e più di tutto ho apprezzato l'intenzione di non estremizzare le specificità dello Zen. Anzi, il se pur poco peso al contesto generale del Mahayana è assai meglio di "zitto e medita" che spesso si trova in giro in rete. Ovviamente non ho potuto lasciarlo lì.

    E' una tradizione per me molto sfuggente per una serie di miei limiti e predisposizioni di carattere. Per questo chiedo a voi se il testo è affidabile anche a un livello non superficiale o in alternativa quali siano eventuali suoi limiti e manchevolezze.

    Come sempre in casi come questo, ovvero quando manchi una tradizione testuale di riferimento, è possibile raccontare qualsiasi cosa e anche un premio Nobel se la berrà purché non sembri patentemente illogica. Per questo motivo, soprattutto perché non sono un Nobel :D non ho alcun elemento per fidarmi di quel libro o ritenerlo inattendibile.

    Dato che questo forum ha molti praticanti Zen ho chiesto qui. Grazie per ogni vostro suggerimento :)
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    CITAZIONE (warmbeer @ 11/2/2023, 17:20) 
    Domandona, visto che non pratico Theravada non so.
    Mi pare che anche nel Theravada vada ;) evitato quanto positivo/negativo/neutro perchè comunque si genera quell'io/mio che ci è d'impedimento. Ho letto/capito male?

    Che io sappia è come dici. Io non pratico proprio, quindi nemmeno il Theravada. Confesso di avere solo il testo dei discorsi medi (un appassionato dovrebbe avere tutto il canone!) e quasi a ogni pagina fa capolino la messa in guardia verso l'attaccamento ai pensieri, fossero anche positivi.

    La mia impressione è che lo Zen fin dall'inizio insista sull'esame di questo tipo di eventi mentali. Ho sempre notato e apprezzato nei praticanti Zen un grande controllo della mente, della percezione di cosa sta per accadere e di dove possa andare a finire una discussione antipatica. Forse deriva proprio dall'enfasi di questo e altri elementi. Ma che io sappia è ammesso che possa esserci una forma di attaccamento a fattori positivi, per esempio rivolgersi verso il Dharma invece che ad attività improduttive. E' il caso del Buddhismo tibetano in cui sono contemplate le cosiddette "azioni positive impure" che portano alla rinascita ma in condizioni buone. So che non è lo stesso di cui stiamo parlando, è solo un accostamento per rendere il clima che si respira, ma mi pare ovvio trattandosi del contrasto tra sentieri graduali e improvvisi. Siamo proprio agli antipodi ed è una cosa che ha un suo fascino.
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    Penso sia molto semplice. Si parla di cose in larga parte diverse. Nel momento in cui fai un tipo di lavoro Zen o comunque di qualsiasi tradizione simile quanto a tipo di meditazione, hai già abbandonato (almeno in quella circostanza) i pensieri negativi. Potevi usare quel tempo per andare a caccia no?

    Chiaro che esiste una certa sovrapposizione ma spero di aver reso l'idea. Nel Theravada i pensieri negativi sono essenzialmente tutto quello che allontana da una retta condotta di vita, da un uso intelligente del proprio tempo e capacità, dal perdere il controllo della propria mente. Come ad esempio ubriacarsi troppo spesso. I pensieri positivi sono il contrario ed è inutile che io faccia l'elenco.

    Non sono ferrato nello Zen ma a quanto ho capito l'abbandono di idee positive o negative o anche neutre, ci aggiungo, va visto in un altra ottica: ridurre o eliminare l'attaccamento che possono evocare, che è l'ostacolo principale per accedere a quello stato a-verbale che suppongo sia il trampolino verso il Satori.

    Quindi in un caso è proprio la qualità dell'idea in sé stessa (anche se il Theravada poi converge come tutte le altre tradizioni verso punti comuni, ma si tratta di stati avanzati della pratica) e relative conseguenze sul percorso verso il Nirvana; nel secondo è quel lavoro di continua elaborazione dei pensieri che fa da ostacolo agli stati meditativi più profondi. L'esmpio classico è sviluppare l'orgoglio di star facendo un buon lavoro, di conoscere bene il Dharma e altri simili pensieri. In un ottica Theravada è riconosciuto che portano attaccamento ma dato che la dottrina della rinascita ha un posto centrale, questo attaccamento non è disfunzionale. Ma lo diventa nello Zen in quanto pensiero dualizzante, se così si dice (non amo molto ricorrere a parole di cui non ho esperienza diretta... ma non me ne vengono in mente di migliori).

    Come sopra: è evidente quanto sia ampia l'area di sovrapposizione delle due letture, ma una distinzione se pure artificiale penso possa avere la sua utilità.

    Edited by arkeo2001 - 11/2/2023, 12:31
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    CITAZIONE (MonteRosa @ 24/7/2022, 18:25) 
    ciao arkeo ti ho scritto privatamente per dei libri . ragazzi la mia statuina nera è il Buddha Shakyamuni ? me l'hanno portata dalla Thailandia come giá scritto sopra .
    mentre l'altra ce l'ho all'interno dell'orchidario (ora non in funzione perchè devo sistemare la fontanella)

    Letto ma come avevo detto nel topic il movente originale era ed è tutt'ora quello di passare i libri nello stesso contesto di persone da cui li ho ricevuti, faceva un po' parte del "contratto". Appena posso però ti mando un riferimento diverso da quello a te noto, su come procurarti quelli di tuo interesse.
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    Altare no anche perché per carattere non ho un grande amore per liturgia e connessi; diciamo che nel tempo ho accumulato statuette e altro, e un posto glielo volevo/dovevo trovare. Ho usato dei residui di tavole di legno (quello buono; sicuramente in qualche commentario ci sarà scritto che è equivalente a costruire uno stupa con meriti e demeriti connessi "a seconda") e costruito una strana struttura in cui riesco a collocare un po' tutto. Come potete (non) vedere, a destra c'è la thang.ka di Manjushri ricordo di uno dei maestri che mi è capitato di incrociare.

    https://drive.google.com/file/d/1BgQKXC1Bj...iew?usp=sharing

    Solo una parola sui libri che sembrano importanti e degni di uno che fa sul serio, che non è il mio caso. Tempo fa ci fu una specie di smobilitazione di un praticante quello sì, serio, che volle donarli. Era tempo che nessuno rispondeva all'annuncio e ho deciso di prenderli io per conservarli e trasmetterli spero il più presto possibile :D nello stesso posto in cui li ho ricevuti. Ho letto solo "i leoni del Buddha" perché è discorsivo e molto ispirante, degli altri a malapena capisco il titolo :D Sono lì perché ho spazi ridottissimi e ho provato tutte le combinazioni del loro spessore in modo da farcene entrare più possibile, quindi non c'è nessun particolare motivo per la collocazione, ci ho messo quelli che ci andavano a misura. Gli altri sono sopra e di lato nelle mensole superiori accuratissimamente incastrati.
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    Penso che questo sia spam, oltretutto delle parole una persona che non credo abbia alcuna credibilità per essere riconosciuta come maestro buddhista. Posso capire l'affetto o un legame personale di tipo spirituale ma penso che postare questi discorsi che di buddhista non hanno nulla non sia una buona idea e sarebbe ora di non usare i forum per fare pubblicità (ingannevole, se posso aggiugere la mia opinione).

    Comunque posso sbagliare, però ritengo che sarebbe corretto verso chi legge il forum da totale neofita che venisse reso noto da quale lignaggio e quale monastero Bertossa è autorizzato a insegnare. Non è polemica, ma credo una forma di rispetto verso i principianti. Si può anche non essere formalmente legati a triplo filo a un monastero di una determinata scuola e avere una visione "trasversale" ma la parola "maestro" è impegnativa e richiede secondo me che venga chiarito se è usata a proposito. Se non è così e Bertossa insegna i risultati della sua ricerca e riflessione, penso sia opportuno non chiamarlo maestro. Non serve; gli argomenti si impongono da soli se sono buoni, e se anche 10000 persone dicono che qualcuno è un maestro, nel momento in cui insegna cose difformi dai testi penso che la parola "maestro" e "buddhismo" con tutte le implicazioni della possibilità di influenzare negativamente una parte dell'utenza, siano parole che non possono stare insieme. Per me vuol dire che sono 10000 persone fuori strada e il fatto che siano così tante non rende vero quello in cui finiscono per credere.

    Edited by arkeo2001 - 19/6/2022, 17:33
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    CITAZIONE (Obi_Wan_Kenobi @ 15/6/2022, 16:46) 
    CITAZIONE (fajuzi @ 14/6/2022, 14:55) 
    Esatto! *_*

    :lol: inauditi complimenti! :lol:

    Come se fosse Antani? :D
287 replies since 8/3/2012
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