A cosa serve indottrinarsi oltre i limiti ?

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  1. dianabluda10
     
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    Se è per piacere allora salute,
    ma a volte leggo affermazioni così dogmatiche che nella loro illusa saggezza sono un paradosso madornale all'intera via del risveglio... e mentre ancora mi chiedo con logica o senza il motivo per cui il bodhisatta ha la caviglia incatenata al mantra come un carcerato, ricordo un detto orientale secondo il quale lo stolto vive di certezze mentre il saggio si pone costantemente in dubbio.

    Il succo del discorso è, non avete mai pensato che riempirvi di nozioni sia un vincolo alla libera mente e il seguire un veicolo senza critica sia come camminare in un recinto che non vi permette di stendere l'occhio al di fuori di questo ?
     
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    Got ignorance?
    Uncertainty is an uncomfortable position. But certainty is an absurd one.


    Buddhismo, Buddhadharma, Buddha, Zen, Dzogchen, Soen, meditazione, Mahayana, Vaijrayana, Theravada, sesshin, ritiri, centriBuddhismo, Buddhadharma, Buddha, Zen, Dzogchen, Soen, meditazione, Mahayana, Vaijrayana, Theravada, sesshin, ritiri, centriBuddhismo, Buddhadharma, Buddha, Zen, Dzogchen, Soen, meditazione, Mahayana, Vaijrayana, Theravada, sesshin, ritiri, centriBuddhismo, Buddhadharma, Buddha, Zen, Dzogchen, Soen, meditazione, Mahayana, Vaijrayana, Theravada, sesshin, ritiri, centriBuddhismo, Buddhadharma, Buddha, Zen, Dzogchen, Soen, meditazione, Mahayana, Vaijrayana, Theravada, sesshin, ritiri, centri

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    Completamente d'accordo, comunque ... credo (spero) che qui si parli spesso più come tra amici che si incontrano e non come tra persone che vogliono insegnarsi vicendevolmente qualcosa. Voglio dire che tutti impariamo gli uni dagli altri ma nessuno siede in cattedra. Alle volte può sembrare che qualcuno abbia sicurezza in quello che dice, e magari ce l'ha, e va bene così, perché non lo chiamerei dogmatismo ma opinione, magari sbaglio.
    Quanto al discorso "indottrinarsi oltre i limiti" hai ragione, occorre studiare e "di pari passo" vivere.
    La conoscenza e la pratica non sono due, la frase non è mia.
     
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  3. kyoku
     
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    sì, ho pensato spesso di bruciare tutti i miei libri e di spargerne le ceneri al vento.
    ma poi mi son detto... che senso avrebbe?
    in realtà tutta quella roba è già andata in fumo da tempo.
    e poi gli espedienti sono sempre e comunque un ottimo combustibile, dianabluda.
    forse alla lunga puzzano, ma alla fine inquinano poco.
    se è per piacere, allora salute...
    ciao!

     
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  4. Tabasco
     
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    Ben detto Warm, ben detto. ;)
     
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  5. kyoku
     
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    CITAZIONE
    Voglio dire che tutti impariamo gli uni dagli altri ma nessuno siede in cattedra

    anche perché se qualcuno ci prova io quella cattedra gliela smonto subito come facevo a scuola!
    si scherza, chiaro...
    ciao!
     
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    "A intrappolarci non sono gli oggetti esterni. A intrappolarci è il nostro attaccamento interiore".

    Ogni fenomeno può intrappolare la mente concettuale: lo studio come qualunque altra cosa. Non mi attaccherei troppo alle manifestazioni personali dei singoli. Ognuno di noi ha il suo modo di essere e di rappresentarsi.
    Take it easy...

     
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  7. balto63_new
     
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    Io stavo leggendo libri sul Buddhismo uno dopo l'altro, ad un certo punto mi sono detto basta.
    Meglio fare ZaZen anche solo 10 minuti al giorno, adesso dopo un bel po di mesi sto ricominciando a leggere libri sullo Zen, senza esserne vorace questa volta. :lol: :lol:
    L' importante e' mantenere sempre la mente del principiante come diceva Suzuki Roshi.

    Gassho
     
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  8. dianabluda10
     
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    CITAZIONE (warmbeer @ 18/11/2011, 09:20) 
    Completamente d'accordo, comunque ...

    E' molto bella la tua risposta,
    a ogni modo non era una critica mirata ai membri del forum ( apparte il fatto del Bodhisatta incatenato, piu dottrinale e dogmatica di quella non ne ho mai sentita una ) piuttosto una piccola scossa a muoversi piu per istinto o intuito che per pagine di libri.
    Ajahn Chandapalo, in un Tè pomeridiano, disse qualcosa di vagamente simile ispirandosi a qualcosa di vagamente simile detto dal Buddha.
    bye
     
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  9. kyoku
     
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    CITAZIONE
    Io stavo leggendo libri sul Buddhismo uno dopo l'altro, ad un certo punto mi sono detto basta.
    Meglio fare ZaZen anche solo 10 minuti al giorno, adesso dopo un bel po di mesi sto ricominciando a leggere libri sullo Zen, senza esserne vorace questa volta

    "prima che per trent'anni avessi studiato lo zen vedevo le montagne come montagne e le acque come acque.
    quando giunsi a una conoscenza più profonda vidi che le montagne non sono montagne e le acque non sono acque.
    ma ora che ho raggiunto la vera sostanza del conoscere, sono in pace.
    poiché ora vedo le montagne ancora una volta come montagne, e le acque come acque"

    sì, perché poi lo zen non è proprio nulla di speciale...
    ciao!
     
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  10. dparo
     
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    CITAZIONE (dianabluda10 @ 18/11/2011, 00:43) 
    Se è per piacere allora salute,
    ricordo un detto orientale secondo il quale lo stolto vive di certezze mentre il saggio si pone costantemente in dubbio.
    Il succo del discorso è, non avete mai pensato che riempirvi di nozioni sia un vincolo alla libera mente e il seguire un veicolo senza critica sia come camminare in un recinto che non vi permette di stendere l'occhio al di fuori di questo ?

    Già...sono d'accordo. Anche in questo la via di mezzo insegna, studio e vita vanno di pari passo. Nella mia ricerca lo studio è la stampella per la "pratica" nella vita.
    Pochi giorni fa durante un incontro un monaco ha ricordato che le tre saggezze sono ascolto, riflessione, meditazione.
    Questo per dire che in qualche modo gli insegnamenti vanno appresi, altrimenti non si saprebbe nemmeno come praticare. Da li all'arrivare ad incatenarsi al sutra o la mantra ci passa di mezzo una Via intera o forse anche più d'una...


    :;namaste:
    d
     
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  11. Theiwaz
     
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    Lo studio, in molte Scuole, va insieme alla pratica.
    La conoscenza permette di evitare di prendere delle sonore fregature da venditori di "souvenir spirituali" o anche peggio.
    Inoltre permette di evitare alcuni aspetti dell'autoinganno.

    altra cosa, per alcune forme mentis è essenziale, al contrario di altre per le quali è un ostacolo, o una trappola dell'ego.

    Siamo tutti work in progress però. Questo comporta fasi che si susseguono, alcune anche all'apparenza negative, ma che possono essere semplicemente tappe.

    Poi occorrerebbe capire quali sono questi "limiti", sino a che punto sia "giusto" sapere o meno. E... chi lo decide per gli altri? Possono essere definiti a carattere universale?
     
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  12. kyoku
     
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    CITAZIONE
    Poi occorrerebbe capire quali sono questi "limiti", sino a che punto sia "giusto" sapere o meno. E... chi lo decide per gli altri? Possono essere definiti a carattere universale?

    shi shuang disse: "dalla cima di una pertica alta cento piedi, come puoi continuare a salire?"
    eppure c'è un antico detto: "l'uomo seduto in cima a una pertica alta cento piedi, benché vi abbia avuto accesso, non è ancora un uomo autentico. dalla cima di una pertica alta cento piedi deve continuare a salire, per mostrare la sua perfezione nel mondo delle dieci direzioni"

    insomma, anche con tutti i nostri limiti umani, ce la possiamo fare...
    non siamo forse perfetti da sempre?
    ciao!
     
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  13. Theiwaz
     
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    CITAZIONE (kyoku @ 22/11/2011, 12:39) 
    CITAZIONE
    Poi occorrerebbe capire quali sono questi "limiti", sino a che punto sia "giusto" sapere o meno. E... chi lo decide per gli altri? Possono essere definiti a carattere universale?

    shi shuang disse: "dalla cima di una pertica alta cento piedi, come puoi continuare a salire?"
    eppure c'è un antico detto: "l'uomo seduto in cima a una pertica alta cento piedi, benché vi abbia avuto accesso, non è ancora un uomo autentico. dalla cima di una pertica alta cento piedi deve continuare a salire, per mostrare la sua perfezione nel mondo delle dieci direzioni"

    insomma, anche con tutti i nostri limiti umani, ce la possiamo fare...
    non siamo forse perfetti da sempre?
    ciao!

    Intendevo i "limiti di conoscenza" superando i quali si andrebbe in quel "oltre" del titolo della discussione, e per conoscenza ovviamente sottointendo quella accademica, che mi sembra quella a cui si fa riferimento nel titolo.
     
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  14. makeda_2
     
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    Io penso che lo studio fine a se stesso può generare arroganza. Lo studio a supporto della pratica ed anche viceversa, penso che sia un buon approccio. O anche, se vogliamo, uno studio che ci permetta di verificarne l' efficacia attraverso la pratica penso che sia corretto. Shakyamuni diceva che gli uomini di studio non avevano alcuna possibilità di illuminarsi......
     
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    Quando il Dharma non ha completamente riempito il nostro corpo-e-mente, ci pare che il Dharma sia abbondantemente presente in noi. Quando il Dharma riempie il nostro corpo-e-mente, ci pare che qualcosa stia mancando. Ad esempio, navigando sull'oceano, aldilà della veduta delle montagne, quando guardiamo attorno nelle quattro direzioni, [l'oceano] sembra di essere soltanto tondo; non sembra di avere qualsiasi altra forma. Nondimeno, il grande oceano non è tondo e non è quadrato, e ci stanno tante altre caratteristiche dell'oceano che non potrebbero mai esser contate. [Per i pesci] è come un palazzo e [per gli dei nel cielo] è come una collana di perle. Ma per quanto lontano possano vedere i nostri occhi umani, sembra essere solo tondo. Lo stesso vale per tutto nel mondo. Il mondo secolare ed il mondo buddhista includono un gran numero di situazioni, ma possiamo vederle e capirle solo tanto lontano quanto i nostri occhi di studio buddhista ce lo permettono.

    Non credo si possa separare lo studio dalla pratica, come in fondo non si possono separare mente ordinaria e corpo, no? E per arrivare in cima alla pertica bisogna arrampicarcisi, altrimenti tanto vale studiare e parlare di supercazzole. Per esempio se dicessi "illuminazione e pensieri illusori sono non due" la mia sarebbe solo una citazione a pappagallo, mentre pronunciata da Daehaeng Kun Sunim è un insegnamento. Questo c'entra e no con lo studio, non perchè Daehaeng Kun Sunim non abbia studiato, anzi, ma perchè con pratica e studio lo ha realizzato nelle sue ossa.



    CITAZIONE (makeda_2 @ 22/11/2011, 14:28) 
    O anche, se vogliamo, uno studio che ci permetta di verificarne l' efficacia attraverso la pratica penso che sia corretto. Shakyamuni diceva che gli uomini di studio non avevano alcuna possibilità di illuminarsi......

    Finchè "riempi il vaso", ma se continuamente "lo svuoti" ... l'importante è mantenere la "don't know mind", la mente del principiante.
    Sempre opinioni, beninteso .... :teeth:
     
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91 replies since 18/11/2011, 00:43   1481 views
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