-
.
Got ignorance?Uncertainty is an uncomfortable position. But certainty is an absurd one.
- Group
- Amministratore
- Posts
- 4,970
- Status
SHOAKUMAKUSA
Non Commettere Cattive Azioni
fonte: www.shobogenzo.it/capitoli.php?p=capitolo_31
E' un capitolo impegnativo, e imho contiene molto sul modo di affrontare il lato etico (nella pratica e nella vita non *dovrebbe ma chissà* far differenza)
La traduzione è quella dall'inglese di Sergio Oriani
http://asia.it/adon.pl?act=doc&doc=2600CITAZIONEQuesta traduzione dello Shobogenzo in italiano nasce da un'iniziativa intrapresa nel 2018 e con l'intento di mettere online l'intera traduzione effettuata da Sergio Oriani (Dosen), a partire dalla versione inglese di Kōsen Nishiyama Roshi (pubblicazione completa di tutti i 92 capitoli nel 2003 da Editrice Pisani). Avendo tutti i diritti editoriali, a fine 2018 Dosen ha espresso il desiderio che il testo italiano fosse messo interamente online, cosi' è stato creato www.shobogenzo.it.CITAZIONEQui il Maestro Dōgen enfatizza il punto di vista etico comportamentale sottolineando che, di fatto, ciò che produce il male è l’intenzionalità. Questo è da investigare considerando la totale concretezza delle nostre azioni, parole e pensieri che determinano, producono e mettono in atto ciò che ne consegue, nel bene e nel male. Perciò l’insegnamento è: “Produci ciò che è bene, astieniti da ciò che è male.”
Copiaincollarlo per intero non è corretto, riassumerlo non è possibile
Un breve estrattoCITAZIONEOgni male significa la natura cattiva del bene, del male e di ciò che è neutro; questa natura è innata, così come è innata, incontaminata e dotata di vera forma la natura del bene e di ciò che è neutro. Questi tre elementi hanno forme differenti. Ogni male significa che il male, in questo e in altri mondi, sia nel passato che nel presente, tra gli uomini e gli dèi, non è sempre il medesimo. Circa l’interpretazione di ciò che è bene, male o neutro, c’è una grande differenza tra la Via del Buddha e la vita mondana. Bene e male sono il tempo, ma il tempo non è il bene e il male. Bene e male sono il Dharma, ma il Dharma non è il bene o il male. Bene, male e Dharma sono la stessa cosa.
[...]
La prassi è realizzata attraverso la legge del karma; ciò significa che non è mossa dal karma, né crea nuovo karma. Il karma esistente ci induce ad addestrarci. Quando la natura originaria del karma è illuminata, vediamo il vero astenersi, l’imper-manenza, ed il karma che cessa e che non si ferma mai, perché vi è solo non-attaccamento. Studiando in tale modo, ci scopriremo capaci di astenerci da ogni male; realizzando questa comprensione possiamo astenerci totalmente da ogni male e, attraverso lo zazen, sradicare tutte le illusioni. Allora tutte le nostre azioni, dalla prima all’ultima, sono libere dal male e nessuna condizione potrà far sorgere un cattivo karma. C’è soltanto una non-produzione del male. Non è che il male venga annientato dalle condizioni, piuttosto, vi è semplicemente una non-produzione del male. Se tutto il male è uguale, anche tutti i dharma sono uguali. Non pensate che il male sorga da certe condizioni di causa ed effetto; se non comprendete che il karma stesso è non-creato, siete da compatire. Il germe del risveglio sorge dalla catena della causazione e viceversa.
Non c’è non-esistenza del male, non c’è esistenza del male, non c’è vacuità e non c’è forma: c’è soltanto l’astenersi dal male. Il non astenersi dal male diventa astenersi dal male. Ad esempio, un pino in primavera, un crisantemo autunnale, tutti i Buddha, così come un pilastro, una lanterna di pietra, uno scacciamosche, un bastone, noi stessi, siamo né esistenti né non-esistenti. Questo genere di investigazione consente la risoluzione del nostro kōan,6 e viceversa. Bisogna studiare il kōan sia oggettivamente che soggettivamente. Ogni rammarico o rimorso che risulta dal commettere il male, deriva dal principio dell’astenersi da ogni male; questo è il potere, colmo di virtù, dell’astenersi dal male. Tuttavia, pensare che non siamo capaci di astenerci dal male, è come dirigersi a nord volendo andare a sud.
www.shobogenzo.it/capitoli.php?p=capitolo_31. -
.
Warm ,imho , la frase chiave e': "bisogna studiare il koan sia oggettivamente che soggettivamente" . -
.
Got ignorance?Uncertainty is an uncomfortable position. But certainty is an absurd one.
- Group
- Amministratore
- Posts
- 4,970
- Status
Grazie zenbaba
Durante tutto il testo c'è il consueto continuo oscillare che penso non possa essere risolto - sempre imho -attraverso una chiave, però hai ragione soggettivo/oggettivo è un punto importante.
Anche ad esempio l'accostare la comprensione di un bambino e di un anziano e l'investigazione della domanda ad esempio portano lontano
Edited by warmbeer - 21/1/2023, 10:24. -
.
certo ,ognuno posa l'attenzione su cio' che piu' gli risuona ...
io ho citato quella frase perche' l'investigazione del caso indica che se io intendo fare male a te in realta' faccio male a me stesso (karma) e se cambia la mia intenzione questo karma non esiste (al momento)
e questo ci porta a interrogarci su cosa e' fuori e cosa e' dentro di noi e se esiste questa separazione.