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Rinchen Dorje.
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Come qualcuno già sa, una notizia di qualche giorno fa ha creato imbarazzo nella comunità buddhista tibetana, ma ho voluto aspettare un pò di tempo prima di riportarla ed esprimere un mio personale pensiero.
Sembrerebbe che il XVII° Karmapa Ogyen Trinley Dorje sia stato accusato su youtube da due donne di violenza e che abbia generato con un’altra donna (senza violenza ed in modo consenziente) un bambino, bambino di cui si è occupato finanziariamente, ma che tuttavia la questione sia finita davanti ad un tribunale del Canada.
Procediamo con calma: questa è la notizia.
www.cbc.ca/news/canada/british-col...N4koFgv5fZGC-ww
Il buddhismo tibetano, così come quello zen e tutti gli altri, non sono immuni a scandali di questa portata: da uno studio si evince che facendo una ricerca su google sono più le voci riguardanti gli scandali sessuali nel buddhismo che nella Chiesa Cattolica, e di seguito riporto il nome di qualche famoso maestro che ne venne travolto:
- Sogyal Rinpoche
- Joshu Sasaki
- Chogyam Trungpa
- l’abate Xuecheng del famoso tempio Longquan di Pechino (che ho avuto la fortuna di visitare: bellissimo)
- l’attuale Kalu Rinpoche è stato abusato da piccolo nel monastero e qualche ombra vi è sulla sua precedente incarnazione
- l’ultimo riguarda addirittura l’espulsione di Dagri Rinpoche dalla FMPT a causa di alcune accuse
- ecc
Sono sempre stato duro in queste situazioni, ma ho anche (a causa dei miei studi) sostenuto che le sentenze vanno attese fino all'ultimo grado di giudizio prima di emettere opinioni ad cazzum.
Come si evince dalle prime pagine del LamRim, uno studente deve avere fiducia nel maestro, il quale deve possedere una serie di qualità.
Deve essere:
- disciplinato
- sereno
- pacificato
- amorevole
- energico
- deve avere conoscenze superiori a quelle degli studenti
- non scoraggiarsi
- una buona conoscenza della realtà
La figura del maestro è talmente importante che questo avvenimento nella vita di Marpa lo dimostra. Da un racconto che ho trascritto di Geshe Gelek: “Una sera Naropa sveglia Marpa e gli confessa che Hevajra è li presente con loro e gli chiede se vuole fargli subito delle prosternazioni. Marpa in quel momento pensa che lo yidan sia più importante del guru e stava per prostrarsi, ma Naropa lo corregge e gli dice che lo yidam non è altro che un' emanazione del maestro”
Non voglio entrare nel dibattito sulle differenze tra il maestro secondo la visione della via del sutra e quello secondo il vajrayana: lascio approfondire a qualcun altro eventualmente.
Detto questo proseguo: le qualità di uno studente devono essere simili anche per un maestro, ovvero le sue azioni vanno valute, soppesate, le parole vanno ascoltate. Deve essere un recipiente pulito e non sporco. Si dice che lo studente debba valutare un maestro per 12 (dodici) anni, ma nel caso voglia solo ascoltare gli insegnamenti sui sutra, possono bastare anche solo un paio di mesi. Tutto questo è necessario per creare un rapporto maestro-discepolo stabile e stretto, nonchè duraturo. Le offerte al maestro sono più importanti di quelle ai Buddha e Bodhisattva ed è la via più sicura per giungere all’onniscenza. Quelli di cui gli insegnanti si prenderanno cura e vorranno al loro fianco, purificheranno il loro karma e saranno dotati di buone qualità.
Arrivo al dunque: ma cosa succede se un discepolo critica un maestro, magari dal quale ha ricevuto potenziamenti, iniziazioni e insegnamenti o il maestro commette un reato?
Nel tantra di Vajrapani si dice: non fare questa domanda perchè la risposta spaventerebbe il mondo, anche gli dèi.
Chi disprezza il maestro e lo criticherà sarà destinato a morire con sofferenze atroci, attaccato dai demoni e malattie. Andrà negli inferni, rinascerà 100 volte come cane e poi in un casta cattiva. Queste persone sono come alberi velenosi.
Se un maestro commette qualsiasi azione negativa non va offeso, insultato, giudicato, deriso e nemmeno se si comporta come non vogliamo, perchè in questo caso come detto da Atisha (non Gigi del bar sport) vi è un inequivocabile segno di non possedere alcuna realizzazione.
Pertanto come spesso è stato insegnato presso l’ILTK in questi casi in modo gentile non si segue più un maestro, ma non lo si disprezza, non si fanno pettegolezzi o chiacchiere prive di sostanza (ricordo che la chiacchiera banale è un comportamento negativo nel buddhismo) e gli si porta sempre rispetto, ringraziandolo per ciò che ha fatto. Nei casi di violenza o altro, la legge seguirà giustamente il suo corso ed eventuali delinquenti pagheranno il loro debito in questa e nella prossima vita.
Ho notato che il buddhismo ultimamente viene infangato con troppa facilità (soprattutto i suoi rappresentanti) ed è compito nostro come praticanti navigati smorzare i toni e ricordare cosa dicono i testi. Se non siamo in grado di farlo, inutile illudersi: non abbiamo realizzato una singola parola del dharma.
Tuttavia invito a denunciare qualsiasi sorta di comportamento contrario alla legge in materia sessuale, indipendentemente da cosa dica il buddhismo. Cosi come nel topic sulla medicina e spiritualità, anche in questo ricordatevi che una cosa è la cultura, un'altra il buon senso.
Saluti
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In nessun caso una persona può avvalersi della propria influenza/carisma per causare danno ad altre persone. Il fatto di farlo con persone più deboli/vulnerabili (in quel momento o per disposizione personale) è un'aggravante.
C'è chi si approfitta del fatto di indossare un saio/tonaca per far del male.
La cosa è in mano alla giustizia *laica*, come è giusto che sia.
Non so quanto delle accuse sia provato o meno.
I maestri (tutti) sono esseri umani e rispondono del loro operato come tali.
Nessuna scuola/religione è immune da questo tipo di scandali ed ad altro. Pensiamo allo zen giapponese che appoggiava e partecipava alla guerra. Ogni maestro è un essere umano ed è figlio del suo tempo.
Non entro nel merito degli insegnamenti e della tradizione, di cui so nulla.
Trovo che sia complicato avere questo tipo di venerazione (correggete il termine sicuramente inappropriato ) per un essere umano. "Cercate soltanto il Buddha, ma il Buddha è unicamente un nome. dal Lin Chi Liu" è nella firma di quel disgraziato di zenbaba
Spero che chi si affida nella pratica a questa persona possa ritrovare stabilità nella ricerca.
Come si dice "Tu non sei lo specchio. Lo specchio è sicuramente te" (preso da un video di Doryu Cappelli sull' Hokyo Zanmai la parte 3, sul suo canale Youtube www.youtube.com/watch?v=IO5JpoRB4Fg). Solo lo specchio può dire che tutto è incontaminato, nessuno di noi è lo specchio.
maestri l'ho messo volutamente minuscolo, ma non è riferito al Karmapa.
Edited by warmbeer - 4/6/2021, 16:42. -
Rinchen Dorje.
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I maestri (tutti) sono esseri umani e rispondono del loro operato come tali.
Nessuna scuola/religione è immune da questo tipo di scandali ed ad altro. Pensiamo allo zen giapponese che appoggiava e partecipava alla guerra. Ogni maestro è un essere umano ed è figlio del suo tempo.
concordo: ho un libro in materia "Lo Zen alla Guerra" di Victoria Brian ormai fuori catalogo e che custodisco con gelosia da tempo memorabile (2001 acquistato in lire... dovrei rileggerlo anche per essere sincero). Ho anche una tesi che ha come relatore Massimo Raveri in cui viene criticato, nonostante sia un discreto lavoro, l'approccio di V. Brian e ti dirò che il professore e il suo studente hanno, secondo me, ragione.
Sarebbe carino in futuro aprire in un dibattito in materia, non su questo libro, ma sul buddhismo e la guerra: più avanti, in questo periodo il tempo scarseggia e giugno e luglio, sono i mesi più duri come scadenze fiscali, pagamenti e organizzazione del lavoro per la seconda metà dell'anno.
Per il momento abbiamo messo anche troppa carne sul fuoco e scusate l'OT..
Uno scandalo potrebbe aver colpito il XVII° Karmapa Ogyen Trinley Dorje |
