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non_so.
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ciao a tutti,
è da un po che non scrivo, mi sapete consigliare un buon libro sul buddhismo vajrayana?
grazie
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1) Berzin A. "l'iniziazione di Kalachakra" ed. Ubaldini (nonostante il titolo e il fatto che sia dedicata a un singolo ciclo tantrico contiene tanto materiale utile e una succinta introduzione iniziale, una delle migliori IMHO).
2) Dalai Lama, "l'unione di beatitudine e vacuità", un po' più tecnico.
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EDIT: solo dopo aver risposto mi è venuto in mente che forse, dico forse, per vajrayana intendi il Buddhismo tibetano (non che sia confinato solo al Tibet, beninteso) e non necessariamente il tantra. Se è così, le mie "suggested readings" sarebbero diverse, dato che il tantra, in quel contesto, è solo una parte dell'intero sentiero.
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non_so.
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si mi piacerebbe approfondire il buddhismo tibetano, in modo da avere le basi, ma poi proseguire sul tantra . -
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allora una lista completa potrebbe essere:
1) Williams Paul, "il Buddhismo dell'India"
2) Williams Paul, "il Buddhismo Mahayana, la sapienza e la compassione"
3) Ngawang Dargye, "la tradizione tibetana dello sviluppo mentale" (introvabile ma vale la pena cercarlo al limite con prestito interbibliotecario)
4) Dalai Lama "la via della liberazione" e/o
5) Dalai Lama "i sentieri della sapienza e dell'incanto"
Coi due della mia risposta precedente hai un panorama completo. Ricordo che ci sono altri 6-7 titoli importanti ma come contenuti penso sia una lista completa, il resto è questione di modo di presentare le cose e enfasi su certi temi o altri, ma poca roba.
Penso che soprattutto i primi due di questa lista (i Williams) meritino una parola di contestualizzazione. Il motivo del perché secondo me sono importanti è che il Buddhismo in Tibet è vero che si è adattato come accaduto in altri contesti storici e geografici ma i tibetani, a giusto motivo, hanno sempre ribadito la loro fedeltà assoluta al messaggio originario. Per questo, una base solida nel Buddhismo indiano (e quei due testi la possono offrire) e Mahayana (meno legato al contesto specificamente indiano) consentono di fare un buon 80% del lavoro. Certamente si può partire da presentazioni specificamente tibetane, e le voci successive dell'elenco lo sono, ma credo che avere una conoscenza più vicina alle fonti sia molto utile. Se per ipotesi il Buddhismo tibetano non fosse così aderente a quello indiano e rappresentasse una rielaborazione un po' più "intensa", certamente le prime due voci della lista perderebbero importanza ma almeno per quel che so io non è così.
Edited by arkeo2001 - 7/12/2016, 19:53. -
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Se posso permettermi , su una visione generale del Tantra potresti leggere : La via del Tantra di Lama Yesce. Anche se mi sento di aggiungere il necessario contatto con un lama e naturalmente un'iniziazione conferita dal lama stesso. Nel buddhismo tibetano è davvero importante la connessione Maestro/Discepolo. . -
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bel libro, me ne ero dimenticato... sicuramente adesso che il topic proseguirà anche la lista si espanderà 
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Poi si potrebbe allargare la conoscenza iconografica del Buddhismo Mahayana e Tantrayana con un testo che ho trovato davvero ottimo per conoscere le varie divinità : Immagini Buddhiste di Schumann ed. Mediterranee . . -
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Consiglio: Kyabje Kalu Rinpoce, La via del Buddha. Manuale di studi buddhisti della tradizione tibetana, Kogoi editrice. Un libro eccellente che coniuga un'introduzione semplice, chiara e precisa al buddhismo con un ampio, profondo e illuminante studio della prospettiva vajrayana, sempre nello stile narrativo e quotidiano che caratterizza l'opera. . -
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figo, questo me lo ordino io... Ce l'ho, ce l'ho, mi manca, ce l'ho, ce l'ho, ce l'ho, mi manca... OK, prometto che cambio spacciatore
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Ciascuno è attaccato a qualcosa... Tu ai libri che sostengono il non-attaccamento (io ai libri, in generale)! . -
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magari... l'elenco si potrebbe allungare con la mia moto, il mio pianoforte, tante di quelle cose... so che rinascerò come preta perché sono sicuro che i miei ultimi momenti di coscienza andranno alla moto su cui non potrò più salire e il resto delle cose che dovrò lasciare; sigh, povero me... 
E sì, ora che ci penso anche alla mia biblioteca se pur poca cosa.. -
non_so.
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Se posso permettermi , su una visione generale del Tantra potresti leggere : La via del Tantra di Lama Yesce. Anche se mi sento di aggiungere il necessario contatto con un lama e naturalmente un'iniziazione conferita dal lama stesso. Nel buddhismo tibetano è davvero importante la connessione Maestro/Discepolo.
si parlare con un lama mi piacerebbe, non ho ancora avuto l'occasione di farlo, avrei mille domande da fargli. -
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Più che parlarci , sarebbe meglio frequentare un centro di Dharma , ascoltare le lezioni settimanali e poi quando il Maestro conferisce l'iniziazione, non mancare a tale appuntamento. . -
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E se la conferisse una settimana dopo che ha incontrato il lama? Io ho volutamente evitato di indicare testi orientati alla pratica e alle sadhana, anzitutto perché non ne so niente, ma se anche ne capissi qualcosa potrebbe benissimo darsi che una persona possa essere interessata alla forma gnostica del Buddhismo ma non alla pratica formale anche fosse solo l'impegno della "classica" mala come impegno per le iniziazioni delle prime due classi (non ho dimenticato la terza, è solo che a quanto ne so non si danno mai iniziazioni di quella lì). Sono due cose che non si sovrappongono più di tanto. Estremizzando poco poco non tutti i buddhisti tibetani sono praticanti del tantra. Se posso permettermi , su una visione generale del Tantra potresti leggere : La via del Tantra di Lama Yesce. Anche se mi sento di aggiungere il necessario contatto con un lama e naturalmente un'iniziazione conferita dal lama stesso. Nel buddhismo tibetano è davvero importante la connessione Maestro/Discepolo.
si parlare con un lama mi piacerebbe, non ho ancora avuto l'occasione di farlo, avrei mille domande da fargli
... ed è difficile che tu ce l'abbia a meno che non parli il tibetano. Per quanto siano persone molto disponibili, soprattutto nei centri di Dharma piccoli (in quelli grandi è più o meno come prendere appuntamento con il direttore di un ministero) c'è il problema della lingua. A quanto ne so sono pochi i maestri in Italia che più o meno padroneggiano l'italiano o anche solo l'inglese.
Quello che si fa, che si è "costretti" a fare, è leggere il più possibile, e già questo ti permette di capire l'attendibilità di molte risposte che puoi avere dai tuoi compagni di strada intesi come gente in rete e/o vicini di posto nella sala degli insegnamenti. Solitamente sono previsti spazi di domande, anche personali in separata sede, tramite traduttore, ma pensare di avere come referente un lama è roba che si può permettere solo chi parla la loro lingua o se ne hai vicino uno che parla quelle che conosci tu.. -
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Be si hai ragione , per la terza classe forse ti riferisci all' anuttarayoga tantra?
Comunque all'inizio è difficile capirci qualcosa , almeno a me ha fatto questo effetto......poi piano piano cominci a capire qualcosa seguendo sia le lezioni che i vari momenti liturgici...tipo il guru yoga o le lodi alle 21 Tara !.
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