Psichiatria e Psicologia sono scienze esatte?

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  1. nanjo
     
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    Psichiatria e Psicologia sono scienze esatte?
    Se Psichiatria e Psicologia fossero scienze esatte, allora credo che non ci sarebbe bisogno né di praticare il Buddhismo né di affidarsi ad un maestro buddhista perchè per risolvere tutti i nostri problemi basterebbe affidarsi a questi fantomatici psichiatri o psicologi, nonchè "detentori di verità assolute".........
    A dire il vero vi faccio notare che spesso la maggior parte degli psichiatri e degli psicologi si basano nient'altro che sui loro pregiudizi! Inoltre i loro metodi scientifici quanto sono attendibili? A questo punto mi chiedo, il Buddhismo quanta credibilità da a queste scienze?
     
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  2. Theiwaz
     
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    CITAZIONE (nanjo @ 21/8/2012, 12:33) 
    Se Psichiatria e Psicologia fossero scienze esatte, allora credo che non ci sarebbe bisogno né di praticare il Buddhismo né di affidarsi ad un maestro buddhista perchè per risolvere tutti i nostri problemi basterebbe affidarsi a questi fantomatici psichiatri o psicologi

    Credo che un ripassino sulle 4 Nobili non ti farebbe male, soprattutto sul concetto di "Dukkha".
    La motivazione per il Dharma non è questa superficiale che affermi, ma si attesta ad una scintilla di comprensione della realtà del Samsara.

    Psichiatria e Psicologia sono scienze mediche che nulla hanno a che vedere con il "nirvana", ma samsaricamente hanno la loro efficacia.

    In alcuni soggetti con particolari problematiche, ad esempio, è decisamente consigliabile un percorso curativo in queste scienze prima di avvicinarsi a qualsiasi forma di Dharma, come alcuni esempi hanno più che chiaramente dimostrato.
    In altri ancora, terapie farmacologiche sono l'unica speranza per un minimo di equilibrio della persona.
     
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  3. nanjo
     
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    CITAZIONE (Theiwaz @ 21/8/2012, 13:03) 
    Credo che un ripassino sulle 4 Nobili non ti farebbe male, soprattutto sul concetto di "Dukkha".

    Grazie del consiglio, lo farò. :D

    CITAZIONE (Theiwaz @ 21/8/2012, 13:03) 
    La motivazione per il Dharma non è questa superficiale che affermi, ma si attesta ad una scintilla di comprensione della realtà del Samsara.

    A me risulta di non aver dato nessuna motivazione per il Dharma.

    CITAZIONE (Theiwaz @ 21/8/2012, 13:03) 
    Psichiatria e Psicologia sono scienze mediche che nulla hanno a che vedere con il "nirvana", ma samsaricamente hanno la loro efficacia.

    Le domande erano altre: I metodi scientifici della Psichiatria e della Psicologia quanto sono attendibili? Il Buddhismo quanta credibilità da a queste scienze?

    CITAZIONE (Theiwaz @ 21/8/2012, 13:03) 
    In alcuni soggetti con particolari problematiche, ad esempio, è decisamente consigliabile un percorso curativo[...]prima di avvicinarsi a qualsiasi forma di Dharma

    Sono d'accordo. :quoto:

    CITAZIONE (Theiwaz @ 21/8/2012, 13:03) 
    In altri ancora, terapie farmacologiche sono l'unica speranza per un minimo di equilibrio della persona.

    Non sono d'accordo. :nonquoto:

    Affanculo farmaci, vaccini, medici, psichiatri e farmacisti assassini iatro-eu-genetici dell’umanità.
    Una società incapace di rapportarsi a un altro essere vivente in difficoltà parlandogli, cercando di capire le vere ragioni psicologiche/organiche di un disturbo di natura psichiatrica, è una società fallimentare!
    Gli psicofarmaci non fanno altro che spingere sempre più in basso un essere umano, deturpandolo fisicamente, lobotomizzandolo, rendendolo un automa senza emozioni.
    Gli psicofarmaci, tutti, devono finire in un bidone dell'immondizia.
    Bisogna che gli psichiatri moderni riescano a instaurare un rapporto medico-paziente basato sull'amore, la comprensione, l'approfondimento delle cause scatenanti, e non un mero siringare a destra e a manca con tutte le conseguenze del caso.
    Battiamoci per un mondo senza psicofarmaci, dove i disagi di natura psichiatrica vengono investigati attraverso l'analisi delle causa organiche/psicologiche del singolo individuo, e non attraverso la somministrazione anche coatta di vere e proprie droghe legalizzate.
    Siamo una società barbarica, dove chi manifesta problemi di natura psicologica viene immediatamente approcciato come un diverso, una persona da curare solo ed esclusivamente con la somministrazione di droghe legalizzate.
    Alcuni reparti psichiatrici hanno sicuramente un approccio più umano, ma la solfa non cambia: chi manifesta problemi di natura psicologica viene psicomedicalizzato, questa è la realtà.
    In passato esisteva la lobotomizzazione chirurgica; ora esiste quella chimica, grazie a potentissimi farmaci come il famigerato "Zyprexa", capace di fermare una crisi psicotica praticamente cancellando qualunque tipo di emozione in chi lo assume.
    Quello che manca alla psichiatria di oggi è un approccio olistico e igienistico al "malato di mente".
    Mancano luoghi ove chi è in emergenza psichiatrica possa essere accudito e non coercizzato; capito e non obbligato; amato e non psicomedicalizzato.
    Questo significa riportare un essere umano nella società, e non allontanarlo per sempre.
     
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    Got ignorance?
    Uncertainty is an uncomfortable position. But certainty is an absurd one.


    Buddhismo, Buddhadharma, Buddha, Zen, Dzogchen, Soen, meditazione, Mahayana, Vaijrayana, Theravada, sesshin, ritiri, centriBuddhismo, Buddhadharma, Buddha, Zen, Dzogchen, Soen, meditazione, Mahayana, Vaijrayana, Theravada, sesshin, ritiri, centriBuddhismo, Buddhadharma, Buddha, Zen, Dzogchen, Soen, meditazione, Mahayana, Vaijrayana, Theravada, sesshin, ritiri, centriBuddhismo, Buddhadharma, Buddha, Zen, Dzogchen, Soen, meditazione, Mahayana, Vaijrayana, Theravada, sesshin, ritiri, centriBuddhismo, Buddhadharma, Buddha, Zen, Dzogchen, Soen, meditazione, Mahayana, Vaijrayana, Theravada, sesshin, ritiri, centri

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    CITAZIONE (nanjo @ 21/8/2012, 12:33) 
    Psichiatria e Psicologia sono scienze esatte?

    Esprimendo un parere da profano, sono modi per approcciare un problema, certamente perfezionabili ed in cambiamento ed evoluzione.
    CITAZIONE (nanjo @ 21/8/2012, 12:33) 
    A questo punto mi chiedo, il Buddhismo quanta credibilità da a queste scienze?

    Non dà nè toglie nessun tipo di credibilità, perché sempre secondo me si occupa di altro. Quanta credibilità dà al condizionatore d'aria il Buddhismo?
    Mi spiego meglio esprimendo un parere personale. Se mi taglio un dito ci metto un cerotto, non faccio zazen o recito un mantra. La pazzia, il problema mentale è una condizione che ha una causa, come temperatura e umidità. Certo sono condizioni più sfavorevoli e dolorose di altre, ci sono condizioni che rendono difficile se non impossibile vivere, vanno affrontate coi mezzi a disposizione, con tutti i mezzi a disposizione.

    Non entro nel merito di terapie e cure.
     
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  5. Theiwaz
     
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    CITAZIONE (nanjo @ 21/8/2012, 14:12) 
    CITAZIONE (Theiwaz @ 21/8/2012, 13:03) 
    La motivazione per il Dharma non è questa superficiale che affermi, ma si attesta ad una scintilla di comprensione della realtà del Samsara.

    A me risulta di non aver dato nessuna motivazione per il Dharma.

    Invece si:
    CITAZIONE (nanjo @ 21/8/2012, 12:33) 
    Se Psichiatria e Psicologia fossero scienze esatte, allora credo che non ci sarebbe bisogno né di praticare il Buddhismo né di affidarsi ad un maestro buddhista perchè per risolvere tutti i nostri problemi basterebbe affidarsi a questi fantomatici psichiatri o psicologi, nonchè "detentori di verità assolute".........

    Perdona il semplice esercizio di logica, ma se affermi che non ci sarebbe bisogno di praticare il Dharma se tutti i nostri problemi fossero risolvibili con un metodo particolare, stai affermando che la tua motivazione è questa: la risoluzione dei problemi.


    CITAZIONE (Theiwaz @ 21/8/2012, 13:03) 
    CITAZIONE
    Psichiatria e Psicologia sono scienze mediche che nulla hanno a che vedere con il "nirvana", ma samsaricamente hanno la loro efficacia.

    Le domande erano altre: I metodi scientifici della Psichiatria e della Psicologia quanto sono attendibili? Il Buddhismo quanta credibilità da a queste scienze?

    Non esiste "il Buddhismo" ai fini di una domanda con queste caratteristiche. Non esiste una visione unitaria quasi su nulla tra le diverse Scuole. Inoltre, essendo scienze moderne, le opinioni al riguardo al massimo sono dei singoli Maestri.

    CITAZIONE (Theiwaz @ 21/8/2012, 13:03) 
    CITAZIONE
    In altri ancora, terapie farmacologiche sono l'unica speranza per un minimo di equilibrio della persona.

    Non sono d'accordo. :nonquoto:

    E questa e la tua opinione, rispettabile se comprovata con fonti attendibili.

    CITAZIONE
    Affanculo farmaci, vaccini, medici, psichiatri e farmacisti assassini iatro-eu-genetici dell’umanità.

    Questo invece è un linguaggio che ti pregherei di non usare con me.
    La volgarità fine a se stessa la trovo non solo inutile e squallida, ma anche tipica di chi non ha fondamenta solide alla base delle proprie opinioni.

    CITAZIONE
    Una società incapace di rapportarsi a un altro essere vivente in difficoltà parlandogli, cercando di capire le vere ragioni psicologiche/organiche di un disturbo di natura psichiatrica, è una società fallimentare!
    Gli psicofarmaci non fanno altro che spingere sempre più in basso un essere umano, deturpandolo fisicamente, lobotomizzandolo, rendendolo un automa senza emozioni.
    Gli psicofarmaci, tutti, devono finire in un bidone dell'immondizia.
    Bisogna che gli psichiatri moderni riescano a instaurare un rapporto medico-paziente basato sull'amore, la comprensione, l'approfondimento delle cause scatenanti, e non un mero siringare a destra e a manca con tutte le conseguenze del caso.
    Battiamoci per un mondo senza psicofarmaci, dove i disagi di natura psichiatrica vengono investigati attraverso l'analisi delle causa organiche/psicologiche del singolo individuo, e non attraverso la somministrazione anche coatta di vere e proprie droghe legalizzate.

    Quando le cause sono neurologiche, scompensi chimici di vario tipo, che ci vuoi fare con le parole?
    Hai mai avuto modo di vedere cosa può causare una carenza di litio nel cervello di una persona?
    Di fronte a patologie di natura fisica la psicologia è del tutto inutile. Sarebbe come voler curare l'alzaimer con la psicologia.
    In questi casi, anche se ancora siamo molto lontani dalla perfezione, è di gran lunga preferibile una cura farmacologica che per quanto non porti la persona ad uno stato di "normalità", quantomeno gli permette di vivere in un modo accettabile.
    Il non usare i farmaci, in questo caso, può arrivare a portare la persona a stati vegetativi, se non peggio.

    CITAZIONE
    Siamo una società barbarica, dove chi manifesta problemi di natura psicologica viene immediatamente approcciato come un diverso, una persona da curare solo ed esclusivamente con la somministrazione di droghe legalizzate.

    C'è da parte dei medici di base una notevole faciloneria nel sommistrare psicofarmaci, soprattutto ansiolitici.
    Dagli specialisti invece non sono i problemi psicologici ad essere curati farmacologicamente, ma quelli psichiatrici.

    CITAZIONE
    Alcuni reparti psichiatrici hanno sicuramente un approccio più umano, ma la solfa non cambia: chi manifesta problemi di natura psicologica viene psicomedicalizzato, questa è la realtà.
    In passato esisteva la lobotomizzazione chirurgica; ora esiste quella chimica, grazie a potentissimi farmaci come il famigerato "Zyprexa", capace di fermare una crisi psicotica praticamente cancellando qualunque tipo di emozione in chi lo assume.

    ...e come la fermi una crisi psicotica, dove la persona è pericolosa per se e per gli altri?

    CITAZIONE
    Quello che manca alla psichiatria di oggi è un approccio olistico e igienistico al "malato di mente".
    Mancano luoghi ove chi è in emergenza psichiatrica possa essere accudito e non coercizzato; capito e non obbligato; amato e non psicomedicalizzato.
    Questo significa riportare un essere umano nella società, e non allontanarlo per sempre.

    Credo anche Jay possa confermarti che un malato in "crisi psichiatrica" oggi come oggi non sia trattabile con null'altro che un approccio farmacologico, almeno in una prima fase.
    Per quanto siano ancora ben lontani dal "guarire" il paziente, sono l'unico mezzo esistente (e funzionante).

    Di fronte ad una disfunzione celebrale (tale è la carenza di litio o di alcuni neurotrasmettitori) c'è poco da fare purtroppo, diventa necessario agire cercando di riequilibrare tali carenze.

    Questo ovviamente per quanto riguarda un approccio corretto da parte della psichiatria.
    Gli abomini delle cliniche psichiatriche statali venuti recentemente alla luce sono tutt'altra cosa, così come l'eventualità che alcune case farmaceutiche possano non immettere sul mercato farmaci migliori per motivazioni economiche.

    Comunque questo ha poco a che fare col Dharma.
    A mio avviso un Maestro degno di questo nome, di fronte a persone con questa tipologia di problematiche le manda per direttissima da uno specialista.
     
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    Sono d'accordo anche io con Theiwaz, tranne per il fatto che il motivo per cui viene somministrato il litio non è per la sua carenza, ma proprio per l'effetto che fa.

    ps sono farmacista attualmente disoccupato.
     
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  7. Theiwaz
     
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    CITAZIONE (fajuzi @ 21/8/2012, 16:25) 
    Sono d'accordo anche io con Theiwaz, tranne per il fatto che il motivo per cui viene somministrato il litio non è per la sua carenza, ma proprio per l'effetto che fa.

    ps sono farmacista attualmente disoccupato.

    Beh, ne sai sicuramente più di me ;)

    Mi era rimasta da un'amica che mi aveva detto di avere una "carenza di litio nel cervello", stava parecchio impicciata poveretta.
    Fatto sta che era arrivata al punto che i suoi genitori dovevano imboccarla, lei era in uno stato catatonico.
    Ancora oggi è pesantemente sotto farmaci e sicuramente ha ancora le sue problematiche, ma almeno ha una vita. Si muove, è autosufficente, lavora e quant'altro.
    E questo proprio grazie ai farmaci, senza le sarebbe impossibile.

    p.s.: spero che tu possa trovare presto occupazione.
     
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    CITAZIONE (Theiwaz @ 21/8/2012, 16:55) 
    Mi era rimasta da un'amica che mi aveva detto di avere una "carenza di litio nel cervello", stava parecchio impicciata poveretta.

    Boh. Non so da cosa fosse affetta la tua amica. Che io sappia l'unica carenza di litio che ci può essere è quando uno sta già in terapia col litio, e monitorando la concentrazione del litio nel sangue si vede se c'è la concentrazione giusta o troppo/troppo poco. Ma non sono uno scienziato :D

    CITAZIONE (Theiwaz @ 21/8/2012, 16:55) 
    p.s.: spero che tu possa trovare presto occupazione.

    grazie! :peace2:
     
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    CITAZIONE (Theiwaz @ 21/8/2012, 16:07) 
    Perdona il semplice esercizio di logica, ma se affermi che non ci sarebbe bisogno di praticare il Dharma se tutti i nostri problemi fossero risolvibili con un metodo particolare, stai affermando che la tua motivazione è questa: la risoluzione dei problemi.

    Anche la mia motivazione però è la risoluzione di problemi. Secondo me anche dire che il dharma non ha nulla a che fare con la psicoterapia è esagerato. Un vecchio libro che secondo me varrebbe la pena leggere è Psicoterapie orientali e occidentali di Alan Watts. Quì c'è un riassunto:

    http://biblioteca.foucault.it/appunti-e-ri...tali-watts-yoga
     
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  10. Theiwaz
     
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    CITAZIONE (fajuzi @ 22/8/2012, 12:14) 
    CITAZIONE (Theiwaz @ 21/8/2012, 16:07) 
    Perdona il semplice esercizio di logica, ma se affermi che non ci sarebbe bisogno di praticare il Dharma se tutti i nostri problemi fossero risolvibili con un metodo particolare, stai affermando che la tua motivazione è questa: la risoluzione dei problemi.

    Anche la mia motivazione però è la risoluzione di problemi.

    Su questo ho già detto la mia opinione.

    CITAZIONE
    Secondo me anche dire che il dharma non ha nulla a che fare con la psicoterapia è esagerato. Un vecchio libro che secondo me varrebbe la pena leggere è Psicoterapie orientali e occidentali di Alan Watts. Quì c'è un riassunto:

    http://biblioteca.foucault.it/appunti-e-ri...tali-watts-yoga

    Si può leggere il "Buddhismo" in un'ottica psicologica, sicuramente, così come si può pure affermarmare, dall'ottica opposta, che la psicologia è Samsarica ed agisce prettamente in quell'ambito, mentre il Dharma no.
    A mio parere, operano su due piani diversi.
     
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    signor no
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    sulle motivazioni non so se ci sia quello che possa essere definito un corretto punto di vista ( cioe' ce ne sono troppi autoreferenzialmente corretti ) ....anche se un ' idea ce l' avrei ...
    pero' personalmente credo che Alan Watts sia da considerare un esponente della beat generation infatuato dell' oriente e non un riferimento per cio' che riguarda il Dharma ...nei suoi scritti sullo zen secondo me ci sono un bel po' di cantonate



    CITAZIONE (fajuzi @ 22/8/2012, 12:14) 
    CITAZIONE (Theiwaz @ 21/8/2012, 16:07) 
    Perdona il semplice esercizio di logica, ma se affermi che non ci sarebbe bisogno di praticare il Dharma se tutti i nostri problemi fossero risolvibili con un metodo particolare, stai affermando che la tua motivazione è questa: la risoluzione dei problemi.

    Anche la mia motivazione però è la risoluzione di problemi. Secondo me anche dire che il dharma non ha nulla a che fare con la psicoterapia è esagerato. Un vecchio libro che secondo me varrebbe la pena leggere è Psicoterapie orientali e occidentali di Alan Watts. Quì c'è un riassunto:

    http://biblioteca.foucault.it/appunti-e-ri...tali-watts-yoga

     
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  12. Theiwaz
     
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    CITAZIONE (zenbaba @ 22/8/2012, 12:38) 
    sulle motivazioni non so se ci sia quello che possa essere definito un corretto punto di vista ( cioe' ce ne sono troppi autoreferenzialmente corretti ) ....anche se un ' idea ce l' avrei ...

    Condivido Zenbaba.
    Siamo sempre lì, non esiste "UN Buddhismo" unico e monolitico al quale far riferimento.
    Ognuno poi ha la propria idea, anche se personalmente la motivazione "risolvere i problemi" mi ha sempre dato un po' l'impressione del mettere sullo stesso piano il Dharma con corso di Yoga, o cose simili.
    Ma forse fraintendo io.

    CITAZIONE
    pero' personalmente credo che Alan Watts sia da considerare un esponente della beat generation infatuato dell' oriente e non un riferimento per cio' che riguarda il Dharma ...nei suoi scritti sullo zen secondo me ci sono un bel po' di cantonate

    Non lo conosco (non ho letto i suoi testi), se non di fama.
    Ai tempi in cui mi interessai allo Zen l'unico riferimento che avevo era D.T. Suzuki, e mi piaceva moltissimo. Posso dire che fu proprio la lettura dei suoi "Saggi sul Buddhismo Zen" a farmi scoprire per la prima volta il Buddhismo.
    Ai tempi però non avevo modo di contattare alcun centro, nè Zen né di altro tipo, per dove vivevo e per la giovane età.
    Giunto a Roma ho conosciuto un centro Rinzai, ma era tutto molto ma molto diverso da ciò che avevo letto, ne rimasi piuttosto deluso, le mie aspettative erano storicamente, geograficamente e socialmente inattuabili purtroppo :)
     
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  13. nanjo
     
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    CITAZIONE (Theiwaz @ 21/8/2012, 16:07) 
    se affermi che non ci sarebbe bisogno di praticare il Dharma se tutti i nostri problemi fossero risolvibili con un metodo particolare, stai affermando che la tua motivazione è questa: la risoluzione dei problemi.

    Fammi capire, perchè tu non pratichi il Dharma per risolvere i tuoi problemi? Mi stai per caso dicendo che tu pratchi il Dharma per moda? o lo pratichi per sport?

    CITAZIONE (Theiwaz @ 21/8/2012, 16:07) 
    Quando le cause sono neurologiche, scompensi chimici di vario tipo, che ci vuoi fare con le parole?

    Gli psicofarmaci sono sostanze chimiche dello stesso tipo delle droghe, anche se in generale si dà il nome di droga alle sostanze proibite e non agli psicofarmaci. Si tratta di sostanze che si dicono "neurotrope", cioè che agiscono elettivamente sulle cellule nervose e sulle cellule cerebrali; sia gli psicofarmaci che le droghe proibite hanno le stesse caratteristiche di "neurotropismo".
    La chimica cerebrale è così complessa e fine che qualsiasi intervento grossolano, che venga definito droga o psicofarmaco, comporta delle conseguenze negative anche se certi effetti iniziali, sia delle droghe che degli psicofarmaci, possano sembrare favorevoli. A lungo andare si costituisce la tossicodipendenza, che significa che le cellule nervose e le altre cellule che si sono difese dalla sostanza tossica, ad un certo punto hanno elaborato delle situazioni chimiche per cui cercano di inglobare la sostanza estranea e allora poi, quando questa sostanza viene sospesa, avviene la dipendenza farmacologica, che è un fatto anche questo biochimico. Se giustamente si fa la campagna contro le droghe in quanto danneggiano il sistema nervoso, si dovrebbe fare anche la campagna contro gli psicofarmaci.
    Il guaio più grosso è che le persone prendono queste sostanze su consiglio dei medici o su influenza della cultura medica, pensando che migliorino il funzionamento del sistema nervoso centrale. Se qualcuno si vuole avvelenare, ha il diritto di farlo, ma il brutto è se uno si avvelena pensando di farsi del bene perchè il medico gli ha dato dei consigli sbagliati: questo è grave. Un medico che consiglia delle sostanze dannose per il cervello e per l'organismo fà il contrario di quello che dovrebbe fare.
    Gli psichiatri non si preoccupano affatto di migliorare lo stato d'animo, la condizione psicologica o la salute in generale, delle persone.
    Si preoccupano casomai, di mantenere l'ordine pubblico: lo psichiatra non viene chiamato quando uno sta male, ma quando uno fa una cosa che disturba gli altri nel loro moralismo e nella loro vita pratica.
    Specialmente quando si tratta di Trattamento Sanitario Obbligatorio, lo psichiatra viene chiamato quando per esempio uno ha picchiato la madre o è uscito fuori in mutande, oppure per cose molto meno vistose come nel caso in cui uno si chiude in una stanza e non vuole più uscire o perchè non ha più voglia di lavorare. Tutti problemi che, comunque si vogliano vedere, sono problemi di comportamento e di rapporto, non probelmi medici, né probelmi di benessere psicologico. La psichiatria fà passare come malattia il comportamento che non corrisponde ai concetti generali delle persone che si trovano d'intorno e poi, dopo di ciò, fà degli interventi cosidetti di carattere medico, ma che invece non hanno niente a che vedere con la medicina e che sono per di più dannosi.
    Un medico non deve somministrare psicofarmaci sapendo che questi sono dannosi al cervello e all'organismo.

    Pensare di essere ricchi mentre invece si è poveri, pensare di essere grandi come Beethowen mentre non si sà neanche la musica, aver paura di essere perseguitati anche quando non è dimostrabile che lo si è: tutte queste non sono malattie ma sono variazioni di comportamento e di pensiero nell'ambito di una vita sociale complessa.

    Se c'è un difetto neuronale, con gli psicofarmaci lo si peggiora!
    Se in una struttura così delicata come il cervello si interviene "bombardando"... Sarebbe come dire che una città funziona male- il che è vero per diversi motivi (traffico, inquinamento, ecc)- e allora cosa si fà? La si bombarda e dopo vediamo come vanno le cose. Gli psicofarmaci agiscono nello stesso modo nei confronti del cervello.
    Se io riduco una persona in condizioni tali che non è più nemmeno capace di pensare, non gli faccio certo cambiare idea, ma limito le sue capacità di scelta: con gli psicofarmaci ottengo precisamente questo.
    Gli psichiatri in generale sono delle persone molto limitate, se no non farebbero la loro professione e probabilmente sono anche invidiosi delle persone che limitate non sono.
    Se una persona esprime il suo stato di infelicità esistenziale, ci si domanda come si può aiutarla, ma non cosa si deve fare nel senso "questa è la malattia e questa è la cura". E' questo il grave errore! Se una persona è, come dicono gli psichiatri con un termine superficiale, depressa (sarebbe meglio dire infelice), io, come medico, non gli posso risolvere il problema. Gli psichiatri invece si presentano come quelli che risolvono il problema: è questa l'ipocrisia.
    Quelli che vanno dallo psichiatra sperano nel miracolo: "sto male, lui mi dà la medicina e dopo sto bene", poi passano gli anni, non succede niente di buono, anzi uno si logora per delle speranze sbagliate e logora anche il proprio organismo. Non esistono soluzioni di questo tipo. Non si può risolvere il problema di un altro e non si deve neanche farlo.
    Lo psichiatra fa delle false promesse o, detto in altre parole, approfitta delle sofferenze degli altri, e anche dell'ingenuità perchè una persona che soffre è disposta a tutto. Una persona che è disperata perchè si sente fallita, perchè invecchia, perchè ha paura della morte, perchè si innamora e non è corrisposta e così via, va dallo psichiatra e quando quest'ultimo gli dice "ti faccio l'elettroshock e dopo starai meglio", quella se lo fa fare. Resta il fatto che questa persona viene aggredita. Gli viene promesso un aiuto e la si aggredisce: peggio di così non si potrebbe fare. Oppure ci potrebbe essere il caso di una persona che è confusa, che non ha le idee chiare. Con lo psicofarmaco ce l'avrà meno chiare di prima! Mettiamo il caso che una persona non abbia le idee chiare riguardo alla propria vita amorosa: ha certamente bisogno di aiuto. Ma se qualcuno gli dice "Ti dò questa medicina così poi risolvi tutto"; questa è una truffa.
    Oggi siamo in una situazione in cui, data una definizione a qualcosa, si costruisce una malattia. Se per ogni singola esperienza che facciamo si inventa una malattia, non se ne esce più.
    La paura è solo un singolo aspetto della realtà. In un mondo come quello in cui viviamo, avere delle crisi di panico è più che naturale. In certi momenti uno può essere terrorizzato, ma non è una malattia questo: è il fatto che ci possono essere delle cose che provocano paura e può succedere anche che sfuggano le vere cause che provocano questa paura. Discutendo con questa persona si può arrivare a capire da dove viene la paura e vedere se ci si può rassicurare, evitare i pericoli, eccetera. Non si può parlare di patologia: si tratta casomai di problemi psicologici, ma non di patologia. Ma poi, qual'è lo stato di salute della psiche, visto che si parla tanto di malattie psichiche? Qual'è l'uomo normale? E' l'uomo che non ha paura, quello che non fa errori, che non ha angosce, che non fa mai niente di stravagante,... E cos'è questo? E' morto!
    Il solo fatto di dire "una persona ha paura senza alcun motivo" è un'affermazione stupida; se qualcuno afferma una cosa del genere non può altro che essere uno che non capisce niente. Innanzi tutto come si fà a stabilire che una persona prova paura senza alcun motivo; e poi al giorno d'oggi succede che siamo minacciati da tutte le parti...

    CITAZIONE (Theiwaz @ 21/8/2012, 16:07) 
    Quando le cause sono neurologiche, scompensi chimici di vario tipo, che ci vuoi fare con le parole?

    La psicoterapia non è assolutamente risolutiva nella maggior parte dei disturbi di tipo psichiatrico.
    Se ad esempio non riesco a smettere di controllare se ho o meno chiuso il rubinetto del gas, un adeguato supporto psicoterapeutico attraverso la TCC può aiutarmi a frenare determinate compulsioni, ma non risolve il problema alla radice, e cioè la motivazione VERA per cui non riesco a smettere di pensare se ho o meno chiuso il gas.
    Questo significa che un cervello "normale" NON deve cadere in questo o altri similari vortici di pensieri.
    L'errore madornale che viene fatto è però dare la colpa a "non precisati squilibri chimici", come se il cervello fosse una entità staccata dal resto del corpo, mentre invece ne è parte integrante.
    Quindi, il litio, che è oltretutto un minerale epatossico, e qualunque psicofarmaco esistente sul mercato non fanno altro che mascherare una situazione, come mettere un coperchio su una pentola a pressione che sta per esplodere.
    È da folli prescrivere il litio o qualunque tipo di psicofarmaco senza aver investigato e compreso la RAGIONE per cui il cervello sta malfunzionando.
    Nessuno di noi è nato per rimanere aggrappato a un altro essere chiamato "psicologo"; ma è anche vero che alcuni eventi stressanti della vita possono essere meglio superati parlando, sfogandosi, anche con l'aiuto di chi ha esperienza in materia.
    L'Alzheimer non si cura con la psicoterapia, ma neanche la maggior parte delle depressioni, degli attacchi di panico, dei disturbi d'ansia, dei disturbi ossessivo-compulsivi, per non parlare poi delle psicosi e delle schizofrenie.
    E di certo NESSUNA patologia che manifesti sintomatologia psichiatrica deve essere curato con il litio o qualunque altra sostanza tossica denominata "psicofarmaco".
    Sono pagliativi, per usare un eufemismo. Pillole che nella migliore delle ipotesi creano un falso stato di benessere destinato a durare poco e con pesantissimi effetti collaterali che possono arrivare alle urgenza omicidiarie/suicidiarie; che invece, nella peggiore delle ipotesi, ti distruggono senza neanche averti dato un breve periodo di finto benessere. Meglio drogarsi illegalmente allora.

    CITAZIONE (Theiwaz @ 21/8/2012, 16:07) 
    Hai mai avuto modo di vedere cosa può causare una carenza di litio nel cervello di una persona?

    Il problema non è il litio, il problema è capire la motivazione per cui una persona manifesta un disturbo psichiatrico. Il problema non è la farsa della carenza di litio, ma la motivazione per cui l'organismo sta funzionando male.
    Il litio maschera il vero problema, dando una parvenza di normalità, destinata a durare poco, e anche pochissimo quando il suddetto minerale viene sospeso...un po' come facevano nel Medioevo, dove per curare l'anemia ti portavano nei macelli, tagliavano la gola alla mucca e ti facevano fare il pieno di ferro. Sì, di un ferro incompatibile con l'organismo umano-vegano, ma che a causa dei suoi effetti dopanti dava una parvenza di guarigione, effimera, e destinata a durare pochissimo.

    CITAZIONE (Theiwaz @ 21/8/2012, 16:07) 
    Il non usare i farmaci, in questo caso, può arrivare a portare la persona a stati vegetativi, se non peggio.

    Il non usare farmaci non maschera una situazione, che quindi continua a perseverare.
    Se ad esempio mangio proteine animali dalla mattina alla sera e quindi mi ammalo di diabete, la mancata regolazione della glicemia porta a evidenti sintomi psichiatrici, come la voglia di isolamento.
    Quindi, fino a quando non scardino il circolo vizioso della glicemia ballerina causata dalla mala alimentazione, il problema sussisterà.
    Posso mascherarlo con un bel mix di antidepressivi, ma rimarrà sempre latente, con in più il problema di dover assumere sostanze tossiche che creano potente assuefazione e tolleranza.

    CITAZIONE (Theiwaz @ 21/8/2012, 16:07) 
    e come la fermi una crisi psicotica, dove la persona è pericolosa per se e per gli altri?

    Non certo con lo Zyprexa, con l'Haldol, con il Serenase.
    La fermo con la zucca, con l'intelligenza, con l'amore, con la dedizione, con la voglia di capire cosa stia succedendo.
    Sono necessari luoghi dove queste persone vengano accolte, senza nessuna interferenza di tipo farmacologico. Con la successiva osservazione per scandagliare le possibili cause fisiche, portando il paziente a riappriopriarsi della propria vita anche attraverso un'alimentazione e uno stile di vita compatibili con la nostra conformazione vegana.
    Chiunque dica che l'alimentazione gioca un ruolo marginale nello sviluppo di disturbi psichiatrici è ignorante.

    CITAZIONE (Theiwaz @ 21/8/2012, 16:07) 
    Per quanto siano ancora ben lontani dal "guarire" il paziente, sono l'unico mezzo esistente (e funzionante).

    Gli psicofarmaci NON funzionano. È davanti agli occhi di tutti.
    Farti venire il sorrisino da ebete facendoti ammosciare il pisello non significa funzionare. E questo quando le cose vanno bene...
    La psichiatria fa "contenimento sociale", cioè la psichiatria è una pseudo-scienza del controllo sociale.

    CITAZIONE (Theiwaz @ 21/8/2012, 16:07) 
    Di fronte ad una disfunzione celebrale (tale è la carenza di litio o di alcuni neurotrasmettitori) c'è poco da fare purtroppo, diventa necessario agire cercando di riequilibrare tali carenze.

    Il cervello è un organo irrorato dal sangue...e la maggior parte delle sostanze utili al suo buon funzionamento si creano nell'intestino....
    Quindi un intestino marcio porta un cervello marcio, non ci sono santi.
    Quindi piantiamola con questi neurotrasmettitori nella testa che non funzionano per chissà quale carenza: è la tossemia interna la causa di tutto.

    CITAZIONE (Theiwaz @ 21/8/2012, 16:07) 
    Gli abomini delle cliniche psichiatriche statali venuti recentemente alla luce sono tutt'altra cosa, così come l'eventualità che alcune case farmaceutiche possano non immettere sul mercato farmaci migliori per motivazioni economiche.

    E qui mi faccio quattro sonore risate: le case farmaceutiche sanno molto bene quanto deleteri siano gli psicofarmaci (ma li hanno sviluppati con furbizia e intelligenza criminale, poiché, come le droghe di strada, riescono a darti una parvenza di guarigione), e il business che gli gira intorno supera ampiamente i risarcimenti danni che le class action americane costringono loro a sborsare per i danni irreparabili causati dal loro utilizzo.
    Anche senza parlare delle allucinanti condizioni in cui sono trattati i pazienti degli OPG (Ospedali Psichiatrici Giudiziari), basta andare in un lindo e pulito studio di un qualunque psichiatra privato.
    Il risultato è lo stesso: la devastazione e il rincoglionimento sono garantiti, ma nella pulizia e nella perfetta educazione di chi vi riceve.

    CITAZIONE (Theiwaz @ 21/8/2012, 16:07) 
    Comunque questo ha poco a che fare col Dharma.

    No ti sbagli, questo è un argomento che ha a che fare col Dharma.
    Buddhismo è vita quotidiana, il buddhismo non lo si pratica per moda o per sport.
    Questa sezione del forum "Buddhismo e Scienza" è la sezione giusta per parlare di queste cose.

    La conclusione è solo una, e va la faccio attraverso un bell'elenco:
    -Zyprexa, antipsicotico: vi calma la crisi, vi ottunde completamente le emozioni, vi fa ingrassare di venti-trenta chili impossibili quasi da smaltire, vi fa venire il diabete, ma per la psichitria siete GUARITI
    -Prozac et similar: vi fa venire un sorriso da ebete, vi fa vedere (per poco) il mondo bello, e in cambio chiede la vostra vita sessuale, azzerandola completamente. Provate a toglierlo senza scalare: vi butterete dalla finestra. E se decidete di scalarlo, preparati a scosse elettriche, incubi, attacchi di panico allucinanti. E sperate che non vi faccia sterminare la vostra famiglia.
    -Paxil et similar: come sopra, ma con l'aggiunta che la paroxetina è la molecola più ostica da eliminare tra tutti gli psicofarmaci esistenti.
    -Deniban: vi alza dal letto in un minuto, come una striscia di coca, ma poi vi fa aumentare la prolettina e fa crescere le tette agli uomini. Provate a toglierlo, e tornerete nella depressione più nera
    Serenase et neurolettici vari: zombie-style. La terra dei morti viventi esiste sul serio.

    Ricordate, la malattia mentale, intesa come la intendono gli psichiatri, non esiste.
    Ripulite il fisico, e la mente vi verrà dietro. Provare per credere

    Edited by nanjo - 22/8/2012, 14:41
     
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  14. aquilapicco
     
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    CITAZIONE
    Ahahah, no aspetta fammi capire, perchè tu non pratichi il Dharma per risolvere i tuoi problemi? Mi stai per caso dicendo che tu pratchi il Dharma per moda? o lo pratichi per sport? :lol:

    Si puo' praticare anche per una iniziale curiosita' o perche' soddisfa maggiormente le nostre esigenze spirituali. E' vero che il Dharma e' la medicina per eccellenza, ed il Buddha un ottimo medico per cio' che riguarda la sofferenza umana, ma non solo.

    CITAZIONE
    Gli psicofarmaci NON funzionano. È davanti agli occhi di tutti.

    Quindi per schizofrenia e psicosi endogene meglio camicie di forza ed elettroshock? Non capisco.
     
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    Nanjo, le affermazioni del tuo precedente post sono alquanto confuse, soprattutto perchè mi sembra che tu non faccia distinzione tra farmaci antidepressivi e antipsicotici e tra differenti patologie, di tipo comportamentale, neurologico ecc. Non è corretto mischiare protocolli terapeutici per problematiche differenti, tra l'altro in maniera sommaria, e tacciare ogni terapia di truffa. Per quanto io sia in linea di principio assolutamente d'accordo sul fatto che ad oggi ci sia una certa leggerezza nella prescrizione di farmaci chimici in generale e quindi non solo per quanto riguarda gli psicofarmaci, credo che la tua posizione assolutista - cosa che direi ti contraddistingue - sia decisamente non condivisibile da tutti. Ogni paziente è una specifica persona ed ogni patologia ha le sue precise caratteristiche. Tentare di rimediare ad una problematica psichiatrica grave solo con le parole può essere, in alcuni casi, inutile e pericoloso come affrontare un incendio con una tazzina d'acqua.
    Tanto per la precisione poi: si dice palliativo e non pagliativo; epatotossico e non epatossico; tossiemia e non tossemia ecc.
    Queste correzioni un po' da maestrina sono solo per farti notare che sarebbe meglio se tu fossi realmente un po' più addentro e a certe questioni per potertene fare un'idea precisa, di tipo tecnico magari e non personale, altrimenti rischi di fare solo una grande confusione.
    So già che mi manderai a quel paese e quindi ti auguro ogni bene in anticipo.
     
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