La meditazione batte i farmaci

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  1. Tomo Ko
     
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    DA http://www.repubblica.it/salute/ricerca/20...6/?ref=HREC2-13

    La meditazione batte i farmaci

    Basta un'ora per dimezzare il dolore Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Neuroscience, lo zen ha un effetto analgesico. Durante l'esercizio della concentrazione "positiva", nel cervello si accendono alcune aree e se ne spengono delle altre in un'azione "combinata" che riduce la sofferenza anche del 40%

    ROMA - Altro che analgesici: quando il dolore è troppo forte basta un'ora di meditazione. La capacità di concentrare la propria mente e liberarla dai pensieri negativi, infatti, avrebbe il potere di ridurre l'intensità del dolore fino al 40%. Non solo, abbasserebbe del 57% anche quella sensazione spiacevole che segue la sofferenza. Queste "certezze" sono il punto d'arrivo di uno studio, pubblicato sul Journal of Neuroscience, secondo il quale lo zen batte i farmaci perché è in grado di influenzare l'attività delle aree cerebrali che controllano lo stimolo doloroso, regolandone il grado di intensità. In altre parole, dicono i ricercatori del Wake Forest Baptist Medical Center di Winston-Salem (Usa), la meditazione ha il potere di "assopire" la corteccia somatosensoriale e di "svegliare" il cingolo anteriore, l'insula anteriore e la corteccia fronto-orbitale. Questa azione "combinata" sulle aree che governano la percezione del dolore ha un potere analgesico.

    "L'effetto che abbiamo riscontrato è sorprendente - spiega Fadel Zeidan, autore dello studio - basti pensare che la morfina o altri antidolorifici riducono in media il dolore del 25%". Per testare gli effetti postivi della meditazione sul dolore, il team ha coinvolto 15 volontari. Tutti erano novizi dello zen. Per questo il campione è stato invitato a partecipare a un corso intensivo di una paricolare forma di meditazione, chiamata 'mindfullness'. Ogni lezione di "attenzione
    focalizzata" durava 20 minuti, durante gli incontri ai partecipanti si chiedeva di concentrare la mente sul respiro, di mandare via pensieri intrusivi ed emozioni negative.

    Contemporaneamente gli studiosi, con un'apposita apparecchiatura sistemata sotto la gamba destra dei soggetti, generavano per cinque minuti un calore dolorifico, raggiungendo una temperatura di 49 gradi centigradi. Prima e dopo le lezioni, i ricercatori fotografavano ciò che accadeva nel cervello dei partecipanti grazie a una speciale risonanza magnetica, chiamata Arterial spin labelling. Questa particolare tecnica è in grado di rilevare, attraverso la mappatura del flusso sanguigno, l'intensita del dolore. Così registravano le reazioni dei partecipanti al dolore sia durante l'esercitazione sia mentre erano a riposo. E' emerso che la meditazione spegne il dolore riducendolo del 40%, con delle punte del 93% in alcuni volontari.

    A livello cerebrale le scansioni hanno messo in evidenza una riduzione significativa dell'attività della corteccia somato-sensoriale, un'area fortemente coinvolta nella genesi della sensazione di dolore. Contemporaneamente si iperattivavano anche altre zone: il cingolo anteriore, l'insula anteriore e la corteccia fronto-orbitale. "Queste regioni cerebrali - dicono i ricercatori - plasmano il modo in cui il cervello costruisce l'esperienza del dolore a partire dai segnali nervosi provenienti dal corpo". Una delle ragioni per cui la meditazione può essere stata così efficace nel bloccare il dolore è che non agisce su una singola regione del cervello, ma a più livelli.

    "Questo studio - dice Fadel Zeidan - mostra che la meditazione produce effetti realmente positivi sul cervello. E che quindi potrebbe garantire il controllo del dolore senza l'utilizzo di farmaci"
     
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    .... apperò .... chissà se funziona con tutti i "tipi" di dolore.
     
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    signor no
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    sono studi interessanti che dicono cose che nella medicina tradizionale orientale sono risapute da millenni ,ma le notizie sono sempre date in modo superficiale ,impreciso e sensazionalistico ...
    le percentuali citate potranno anche riferirsi a qualche misurazione effettuata in laboratorio ma paragonare la riduzione del dolore data dalla meditazione con quella degli oppiacei e' come confrontare
    kili con metri ,sono meccanismi diversi e le percentuali citate traggono in inganno ,chiunque abbia assunto morfina per dolori acuti potra' testimoniare l'efficacia di questo farmaco altro che 25 % ,che poi ci siano problemi di ogni ordine con gli oppiacei e' assodato ,tra cui tolleranza , possibile dipendenza ,effetti gastrointestinali etc.
    la meditazione in senso lato non esiste , esistono tante meditazioni diverse che avranno effetti diversi ,tra l' altro nella mia esperienza per il dolore certi tipi di vipassana sono efficacissimi come anche visualizzazioni con colori ...

    per capirsi sul grado di pressapochismo , l' articolo dice : i partecipanti allo studio erano principianti dello zen e hanno fatto una meditazione di mindfullness ....
     
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  4. daigen
     
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    Il tono è un po' sensazionalistico e quindi rischia di cadere nel ridicolo, anche se per esperienza personale fra tatuaggi e dentista(robetta leggera non di sicuro un'estrazione) concentrarsi sul respiro mi ha sempre aiutato a gestire il dolore.
     
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  5. Rvinz
     
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    E non hai provato a fare i dreadlocks, secondo me manco gli oppiacei aiuterebbero...
     
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  6. Tomo Ko
     
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    E' più corretto dire che non disponiamo di nessuno strumento per la misurazione oggettiva (anche se non lo dò come assoluto).
    la percezione del dolore è soggettiva, infatti alcuni sopportano stoicamente altri invece non riescono a convivere nemmeno con un minimo bubù.
    Ci sono delle scale soggettive, ma molto utili per gli operatori sanitari, perchè utilizzandole danno un valore comprensibile a tutti. L'importante per poter dosare una terapia antidolorifica in modo appropriato non è conoscere l'intensità oggettiva ma soggettiva.
    Quello che segue è un sito sulle scale di vas, alla fine c'è una scheda che viene utilizzata con i bambini, molto comprensibile.


    http://neuroanesteria.free.fr/documenti/SC...EL%20DOLORE.pdf

    Ti linko un sito molto esplicativo sul dolore, leggi con attenzione da pagina 19 in poi.
    http://eprints.unifi.it/archive/00001343/0...anchi_It_02.pdf

    Da pag.9
    La musica determina una inibizione endogena del dolore.
    • La musica promuove il rilascio di endorfine (peptici oppioidi endogeni)
    nel corpo, le quali agiscono contro il dolore. 10
    • La musica può dare al paziente una sensazione diffusa di controllare il dolore.
    • La musica lenta produce un rilassamento e rallenta il ritmo respiratorio e
    cardiaco

    Penso che probabilmente l'effetto della meditazione produca lo stesso effetto su descritto, magari amplificato. Naturalmente non viene cancellato sempre ogni tipo di dolore, il dolore dato da patologie tumorali purtroppo rimane (anche se può essere leggermente attenuato), probabilmente si possono avere risultati su dolori più gestibili, tipo un mal di testa.
    Come esperienza personale posso dire che quando riesco a concentrarmi e non seguire i miei pensieri sento meno dolore alle gambe.
    Come diceva un po più su Daighen, ci sono alcune tecniche di pranayama veramente interessanti per gestire il dolore.

    Edited by warmbeer - 16/12/2011, 20:46
     
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  7. daigen
     
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    CITAZIONE (Rvinz @ 9/4/2011, 18:13) 
    E non hai provato a fare i dreadlocks, secondo me manco gli oppiacei aiuterebbero...

    :huh: :huh: :huh: :huh: ?????
     
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  8. Tomo Ko
     
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    CITAZIONE
    Significa che fra un tot tempo il proprio organismo ha già previsto che diminuirà la percezione del dolore, se in quel tot tempo, si è fatto un placebo, si dirà che è stato il placebo, se si è recitata una mala allora la mala fa diminuire il dolore, se ascolta musica, allora sarà stata quella.
    Dipende da cosa si vuol vendere o far vendere.

    Ognuno ha le sue idee e vede le cose secondo i suoi schemi mentali. Posso in parte concordare sul fatto che alcuni studi si farmacologia possano cercare di indirizzarci all'assunzione di farmaci antidolorifici in modo sistematico come unica soluzione ai nostri malanni. Non vedo invece per niente malvagio il fatto di cercare di approffondire le varie modalità naturali che aiutino il superamento/controllo del dolore attraverso metodologie naturali.
    Parto dal presupposto che l'organismo abbia la capacità di autoguarirsi e che la malattia (e il dolore che ne consegue) sia in realtà espressione di un disequilibrio che coinvolge non solo il corpo ma anche mente e spirito. E' giustamente come dici tu l'organismo si difende producendo endorfine, sono convinta (in base a ciò che ho postato precedentemente) che tale produzione possa venire aumentata da interventi esterni quali la musicoterapia, la meditazione, lo yoga ecc.
    Sono veramnte felice che alcuni ricercatori rivolgano la loro attenzione verso queste metodologie naturali, che se anche non risolvono totalmente il problema, di sicuro aiutano a tenerlo almento in parte sotto controllo.
    Purtroppo per esperienza personale (non mia in prima persona ma di persone molto vicine a me che hanno avuto queste problematiche) posso dire che la meditazione, anche se praticata per anni e in modo approfondito, non risolve il dolore tumorale, può comunque contribuire ad attenuarlo.
    Personalmente ho sperimentato che quando, durante la meditazione, mi assale dolore alle gambe, riesco a tenerlo sotto controllo indirizzando il respiro dove ho male (è una tecnica che ho imparato a yoga), non ti so dire se sia un effetto placebo o che altro,,,so solo che funziona, alcune volte il dolore scompare quasi del tutto.

    CITAZIONE
    Cerchiamo di capire che dietro a tutta questa esaltazione di medicine alternative, rimedi della nonna etc, c'è la volontà di togliere non solo il diritto alla salute ma anche quello alla gratuità della cura.

    Anche qui concordo in parte, è vero che ci martellano tutti i giorni che bisogna chiudere i rubinetti perchè non ci sono più risorse, ma è anche vero che le case farmaceutiche sono delle lobby molto forti che cercano di vendere e publicizzare più possibile i loro prodotti, e svolgono una capillare azione per convincere più gente possibile di aver bisogno di terapie e pastigliette varie. Per cui che dietro a queste ricerche sull'utilizzo di metodologie che posso non sostituire, ma affiancare le cure convenzionali non ci vedo nulla di male, anzi...

    CITAZIONE
    Il tono è un po' sensazionalistico e quindi rischia di cadere nel ridicolo.....

    Effetttivamente è vero, probabilemente il taglio giornalistico voleva mettere un accento molto forte su questa sperimentazione. L'ho trovato su F.B. e riportato così com'era senza cambiare una virgola, mi sembrava corretto riportarlo così. (Postato da Tannavaro che molti di voi mi pare conoscano)

    Edited by warmbeer - 16/12/2011, 20:45
     
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  9. (mugaku na)
     
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    CITAZIONE (Rvinz @ 9/4/2011, 17:13) 
    E non hai provato a fare i dreadlocks, secondo me manco gli oppiacei aiuterebbero...

    Boia se hai ragione.....
     
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  10. dianabluda10
     
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    CITAZIONE (warmbeer @ 9/4/2011, 06:17) 
    .... apperò .... chissà se funziona con tutti i "tipi" di dolore.

    Qualcuno ha riesumato questa vecchia discussione quindi mi ci infilo :lol:
    Conoscevo gia l'articolo ma penso sia un po esagerato.
    Per dolori tipo traumi si, ho sperimentato e approvo.
    Questa notte ho avuto un attacco di dissenteria così forte che stavo svenendo, dovevo reggermi al tubo della doccia per restare ritto, ho provato a "esplorare il dolore" ma mi dispiace non funziona, e a quei livelli non penso funzioni con nessuno a meno che non te ne entri in Jhana.
    Ciao
     
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  11. kyoku
     
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    CITAZIONE
    Questa notte ho avuto un attacco di dissenteria così forte che stavo svenendo, dovevo reggermi al tubo della doccia per restare ritto, ho provato a "esplorare il dolore" ma mi dispiace non funziona, e a quei livelli non penso funzioni con nessuno a meno che non te ne entri in Jhana.

    come ti capisco...
    a me è capitato due notti fa.
    alla quarta volta che correvo al cesso, avendo ormai esaurito ogni forza e ogni forma di dhyana e di mantra, in stato pressoché allucinatorio ho addirittura pensato di mettermi a recitare un Pater Noster in puro Latino schietto.
    ero messo veramente male, dià, veramente male...
     
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  12. dianabluda10
     
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    CITAZIONE (kyoku @ 16/12/2011, 20:19) 
    ...ero messo veramente male, dià, veramente male...

    Si può resistere a tutto, ossa, legamenti, bruciature... ma quando si parla di organi interni dovresti essere una specie di santone eremita sovrannaturale inumano... le donne che hanno partorito comprenderanno.
     
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11 replies since 8/4/2011, 18:02   282 views
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