Ruota del Dharma, un forum di scambio e confronto sulle attività e la pratica del Buddhismo.

Posts written by JayMuur

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    Mi permetto di aggiungere un ulteriore spunto di riflessione sul "non nuocere ad alcun essere vivente".
    Un tempo la scienza non aveva i mezzi per quantificare l'intelligenza di creature non appartenenti al regno animale. Partendo da presupposti di valutazione legati a categorie caratterizzanti il comportamento degli esseri umani e degli animali, si considerava il regno vegetale come non intelligente e non sensibile.
    Ad oggi si sa che le cose non stanno affatto così. Le piante sono intelligenti, comunicano tra loro e provano emozioni.
    Il fatto che una lattuga non urli quando la tagliamo non vuol dire che non abbia "sensazioni" sgradevoli, per capirci.
    Quindi, come diceva giustamente Warmbeer, una vita esente da qualunque tipo di sofferenza inflitta ad altri esseri, è una vita irreale.
    È chiaro che potendo si fa (o si dovrebbe fare) la scelta di far patire il minor numero possibile di pene al minor numero possibile di esseri viventi. L'importante però, anche per non nutrire l'ego di una presunta purezza e superiorità sugli altri, è tenere ben presente come sia impossibile non avere alcun impatto sul pianeta in cui viviamo, con conseguenti problemi inferti all'ambiente e agli esseri che lo popolano.
    Anche quando ci laviamo i denti dovremmo essere consapevoli che stiamo inquinando l'acqua. Questo è un aspetto della natura di noi esseri umani: predatori e invasori spesso con poca lungimiranza.
    Qui parliamo di non mangiare carne animale... vogliamo affrontare il discorso di quello che gli esseri umani fanno ai loro simili in guerre e simili amenità?
    Io, lo ripeto, sono convinta che si debba essere consapevoli e responsabili delle proprie azioni e quindi cercare di avere il massimo rispetto di qualunque forma di vita. Ma questo non per non farsi cattivo karma (anche se poi funziona così) ma per essere persone decenti, a mio avviso.
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    CITAZIONE (Losang @ 24/7/2013, 20:50) 
    Sono proprio le parole di un grande e incontestato Maestro Dzogchen e cioè Patrul Rinpoche che ho citato. Certo queste cose riguardano le pratiche preliminari ma questo non vuol dire che si possano trascurare. Senza contare anche l'atteggiamento di Chatral Rinpoche - che è precisamente un altro Maestro Dzogchen - è significativo. Mi sfugge per contro quali possano essere le altre opinioni sull'argomento che riguarda il karma e la causalità degli atti come uccidere.

    Mi correggo. Diciamo che "qualche" Maestro Dzogchen potrebbe darti un parere diverso sull'utilità di essere vegetariani.
    Nessuno ha messo in discussione il karma ma, secondo qualcuno, un animale che venga ucciso per essere poi mangiato da un praticante, avrebbe automaticamente una rinascita migliore assicurata e quindi il mangiarlo sarebbe un atto addirittura compassionevole.
    Mi rendo conto che simili affermazioni potrebbero suscitare scalpore ma le ho sentite con le mie orecchie e vi assicuro che, inquadrate nel debito contesto, non suonavano affatto nè eretiche nè antibuddhiste.
    Nella Ganapuja tradizionale di alcune Scuole si usa bere vino e mangiare carne e pesce. L'ideale, in questo contesto, è proprio cercare di mangiare carni di specie animali diverse onde garantirgli una migliore rinascita.
    Può non piacere, può suonare poco carino, ma è così.

    P.S. Io sono vegetariana in quanto animalista e non in quanto Buddhista dato che la Tradizione che seguo non prevede il vegetarianesimo come regola

    P.S. 2 Quoto quanto scritto da Warmbeer.
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    Losang, quello che hai scritto è vero ma, come senz'altro saprai, esistono atteggiamenti diversi rispetto al discorso del nutrirsi di animali. Un Maestro Dzogchen, ad esempio, potrebbe portare argomenti alquanto differenti da quelli da te esposti.
    Io non sono favorevole al consumo di carne animale, per inciso sono vegetariana (non vegana) da più di 10 anni, quindi il mio non è un tentativo di "portare acqua al mio mulino". Tuttavia trovo corretto segnalare che esistono posizioni diverse sull'argomento anche da parte di Maestri estremamente qualificati. Ovviamente mi riferisco all'ambito del Buddhismo Tibetano.
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    Come hai detto tu: c'è un po' di tutto.
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    CITAZIONE (Zerovirgolazero @ 8/7/2013, 19:55) 
    @Jayanti,
    non c’è da ringraziarmi; rispondo a chiunque mi faccia domande sensate; salvo che ad agenti del fisco… per quanto sensate le loro domande possano pur essere (e spesso sono sensatissime).
    Concordo sul tuo concordare; dunque, siamo nella privilegiata condizione di un concordamento al quadrato; coi tempi che corrono, per non parlare della crisi, è grasso che cola.

    :D
    CITAZIONE
    Sono contento che hai afferrato al volo la mia riserva sul mantra; mentre la vipassana è una modalità di utilizzo della mente (in realtà, questa espressione è massimamente impropria; chi sarebbe, infatti il soggetto che utilizza? Ma sviluppare questo punto ci porterebbe al secondo dei 48 teoremi della “Prova di Godel”), il mantra è qualcosa di molto personale, e le cose molto personali non si condividono in pubblico. Dovessi trovare interesse nell’approfondimento di questo tema, finché se ne può parlare in pubblico, sono a tua disposizione. Oltre, qualora ne esista la possibilità, si dovrebbe passare al privato

    Se ti va di condividere qualcosa di ulteriore sulla tua pratica pubblicamente, laddove ciò può essere di giovamento per i più, credo tu sia il benvenuto. Magari potremmo aprire un thread sui Mantra in generale e parlarne senza necessariamente entrare nei dettagli privati.
    Per gli scambi interpersonali comunque, sul Forum esiste l'opzione del Messaggio Privato (MP), cioè un messaggio che viene mandato da una specifica persona ad un'altra specifica persona e che gli altri utenti non leggono.
    ;)
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    Partiamo da un presupposto: nella Tradizione Vajrayana preferibilmente si segue un percorso relativamente alla meditazione e generalmente si lavora con un insegnante o un Maestro. Questo significa arrivare per gradi a livelli di meditazione diversi onde evitare di "giocare" con la propria mente convenzionale credendo invece di aver raggiunto particolari condizioni di coscienza.
    Io non so, rob73, tu come ti stia muovendo. Tuttavia se la tua pratica si basa solo su libri letti e non hai qualcuno che ti dia una mano, corri il rischio di non raggiungere lo scopo prefisso.
    Il mio consiglio quindi è, qualora tu non lo avessi ancora fatto, di cercare dei punti di riferimento non solo astratti o telematici.
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    CITAZIONE (Zerovirgolazero @ 8/7/2013, 17:12) 
    @Jayanti,
    come ti ho scritto non ho difficoltà a risponderti. Generalmente, io non faccio domande simili; ma non sto dicendo che ci sia nulla di male nel farle; infatti sono qui a risponderti volentieri.

    Ringrazio.
    CITAZIONE
    Veniamo a noi. Ho accennato al fatto che non saprei davvero se definirmi buddista, e questo punto, se si vuole che il resto sia intellegibile, necessita di una spiegazione.
    1°, seppure ho conosciuto alcuni (forse) maestri (tre o magari cinque erano personalità certamente straordinarie; ma non esistendo il “maestronomo”, non potrei dire con certezza se lo fossero), non ho mai sentito la necessità di chiedere alcuna iniziazione, o affiliazione, o trasmissione di alcunché. Non saprei dirti il perché di questo; credo dipenda dal mio carattere irrecuperabilmente anarchico.

    Niente di male. Conosco altre persone con lo stesso identico atteggiamento e non ci trovo nulla di strano o condannabile.
    CITAZIONE
    2°, mi sono avvicinato da giovane al buddismo, in tempi non sospetti, quando non era ancora diventato una moda, attratto soprattutto da una sua caratteristica: la straordinaria logica. Dinnaga e Dharmakirti, ad esempio, non sono noti come Nagarjuna, ma non per questo gli sono da meno come profondità.

    Anch'io mi sono avvicinata da giovane al Buddhismo, avevo 19 anni. Poi il mio percorso è stato ed è tuttora non propriamente monotematico. E qui ti cito fino ad un certo punto: non saprei dirti il perché di questo; credo dipenda dal mio carattere irrecuperabilmente... curioso ;)
    CITAZIONE
    3°, non ho mai rinnegato la religione nella quale sono nato, il cristianesimo. Occorre dire che ho abbandonato la pratica cultuale cristiana, pressoché nello stesso periodo del mio avvicinamento al buddismo. Questa è una questione complessa; ed è legata a quel disastro spirituale che fu il Concilio Vaticano II°. Ma abbandonare la pratica, ossia messa e sacramenti, non vuol dire rinnegare una dottrina e una Storia.
    Per concludere la premessa, sono di fatto fuori dalla Chiesa; ed allo stesso tempo non potrei neppure definirmi un buddista di quelli col codice fiscale buddista.

    "Definirsi" è quanto fanno coloro i quali credono di aver raggiunto una conclusione su se stessi e sull'universo mondo. Nessun vero ricercatore lo farebbe mai. Quindi per me va bene...
    CITAZIONE
    Questo, in sintesi, era necessario dire perché potessi farti un’idea della mia pratica spirituale.
    Pratico la vipassana, e anche la recitazione di un mantra. Se ti interessa posso aggiungere dei dettagli che potrebbero magari essere di qualche interesse; ma non parlerò del mantra, si tratta di una cosa che ha le sue ragioni. Il motivo per cui faccio questo non è mosso dal raggiungimento di alcuno scopo; neppure la cessazione del dolore * (nota); e neppure la ricerca di quel meraviglioso Cucuzzaro che è il Nirvana. So che morirò; mi trovo troppo ridicolo per voler sopravvivere, o non sopravvivere; per risvegliarmi oppure per addormentarmi. La mia insignificanza è pari alla quantità di inutili nozioni che ho accumulato negli ultimi decenni.

    Tutti moriremo e onestamente neanch'io coltivo particolari ambizioni o fantasie su ciò che avverrà dopo la mia dipartita. Se ci sarò ancora, vedrò quello che c'è dopo. Se non ci sarò, non potrò dolermene.
    Non ti chiederei mai dettagli privati e personali sulla tua pratica, tanto meno su di un Forum pubblico.
    CITAZIONE
    Allora, Jayanti, potresti chiederti perché pratico. Per due ragioni:
    1°, a parte le donne, non trovo nulla veramente degno del mio tempo; e il tempo devi pur impiegarlo in qualche modo.
    2°, la pratica spirituale mi piace. Quello stranissimo “Nulla” è infinitamente più attraente di questa “… storia raccontata da un idiota, piena di rumore e di furore, e senza alcun significato”.

    1° La categoria femminile ringrazia per essere stata ritenuta degna del tuo tempo... :lol: (Lo dico simpaticamente).
    2° Capisco perfettamente.
    CITAZIONE
    Spero di essere stato esauriente.

    Si, grazie.
    CITAZIONE
    La sola opinione cui tengo veramente è quella dei miei gatti.

    Su questo siamo assolutamente d'accordo.
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    CITAZIONE (Dostioffski @ 8/7/2013, 10:54) 
    @ Jay

    CITAZIONE
    Jayanti mi scrive:
    “Che tu abbia conosciuto un sacco di gente, fatto un sacco di cose e letto un sacco di libri si è capito. Quale sia la tua pratica spirituale, invece, non mi è chiaro. Forse mi sono persa la parte in cui lo hai scritto, nel qual caso chiedo venia. Comunque, se non è chiedere troppo, mi piacerebbe che tu lo precisassi”.

    Scusa Jayanti, non è finalità del sito anche quella di condividere esperienze? E’ così, o ho capito male? Se è così, ho fatto qualcosa di sbagliato ad accennare ad alcune delle mie? E’ esperienza anche leggere e studiare, anche questo è riprovevole? Se tutto questo ti ha disturbato te ne chiedo scusa; anche se non credo proprio di dovermi vergognare per avere avuto la sorte di viaggiare e conoscere cose, persone che mi interessavano, e aver letto qualche libro. Sulla mia pratica spirituale ti sei certamente persa tutto, giacché non ne ho mai parlato; e al momento non vedo ragione per farlo. Però se proprio ti interessa, posso accennarne in seguito, non sono segreti militari.

    Aveva già risposto nella pagina 4 della discussione, ma adesso, se quello che ha scritto è vero mi sa che non risponderà più :)

    Dostioffski ti ringrazio di avermi segnalato quello che mi ero persa. Purtroppo mancando i "quotes" e leggendo in fretta non ho colto la risposta di Zerovirgolazero.

    @Zerovirgolazero:
    Nulla di quello che hai scritto o detto mi ha disturbata, nè ritengo che studiare o leggere sia qualcosa di riprovevole, ci mancherebbe. La mia era solo una curiosità, ma non oziosa, bensì motivata dal fatto che determinate affermazioni che possa fare un eventuale interlocutore, divengono più facilmente comprensibili laddove ci sia noto da quale prospettiva questo interlocutore parta per farle. È vero che i forum nascono con l'intento di permettere a persone diverse e lontane geograficamente di confrontarsi sui più disparati argomenti ma, proprio perchè non ci si può guardare in volto e negli occhi, talvolta spendere una parola in più sulla propria persona serve a rendere più reale e anche più sincera la comunicazione.
    Ciò detto, ognuno è liberissimo di dare o non dare qualsivoglia informazione che lo riguardi, così come ognuno è altrettanto libero di chiedere con cortesia. Tu stesso hai affermato qualcosa di simile nel tuo scambio di battute con Theiwaz.
    Love & Peace...
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    CITAZIONE (°Jayanti° @ 6/7/2013, 14:40) 
    CITAZIONE (Zerovirgolazero @ 4/7/2013, 18:36) 
    Nei miei venticinque anni di ricerca (la pratica è di quasi quaranta), ho conosciuto gente di ogni tipo, e di ogni “indirizzo” spirituale.

    Che tu abbia conosciuto un sacco di gente, fatto un sacco di cose e letto un sacco di libri si è capito. Quale sia la tua pratica spirituale, invece, non mi è chiaro. Forse mi sono persa la parte in cui lo hai scritto, nel qual caso chiedo venia. Comunque, se non è chiedere troppo, mi piacerebbe che tu lo precisassi.

    Zerovirgolazero, per favore, potresti rispondermi? Anche "non voglio dirtelo" va bene, ma almeno dammi un cortese cenno di attenzione... :lol:
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    CITAZIONE (Zerovirgolazero @ 4/7/2013, 18:36) 
    Nei miei venticinque anni di ricerca (la pratica è di quasi quaranta), ho conosciuto gente di ogni tipo, e di ogni “indirizzo” spirituale.

    Che tu abbia conosciuto un sacco di gente, fatto un sacco di cose e letto un sacco di libri si è capito. Quale sia la tua pratica spirituale, invece, non mi è chiaro. Forse mi sono persa la parte in cui lo hai scritto, nel qual caso chiedo venia. Comunque, se non è chiedere troppo, mi piacerebbe che tu lo precisassi.
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    CITAZIONE (Redob. @ 3/7/2013, 11:39) 
    Premessa
    Non so perchè il mio precedente topic è stato chiuso. Non penso di aver mancato di rispetto al buddhismo, io sono un buddhista se non ve ne siete accorti, e dire che forse il Buddha poteva aver bevuto del vino non mi sembra niente di eccezionale, anche perchè era solo una ipotesi per vedere come reagivate, infatti ce stata la chiusura. Comunque come ho mostrato nel precedente topic una volta che ricevo risposte competenti di solito approvo. Io amo il Buddha quanto voi, quindi non capisco questa "chiusura". Il fatto che faccio domande controverse e per capire meglio, ma sappiate sempre che il Buddha per me è una delle persone migliori che esistano (non sapete quanto mi ha aiutato nella vita). Ma penso che vi potete riscattare, provando che nel buddhismo si scambiano opinioni e si risponde sempre in modo cortese, secondo il Dharma, la legge buddhista.

    La discussione da te cominciata in precedenza era un totale nonsenso. Una persona che raggiunga l'illuminazione non ha alcun bisogno di provare nuove esperienze, nè con droghe nè con altro, perchè è onnisciente e quindi conosce già ogni possibile condizione mentale.
    Ci tengo inoltre ad informarti che le discussioni sul legame tra Buddhismo, in particolare Vajrayana, e sostanze psicotrope o alcool ecc. sono state affrontate in più sedi, senza grossi traumi o particolari stress. Nessuno si scandalizza, non temere. L'idea che dobbiamo "riscattarci" nei tuoi confronti la trovo completamente fuori luogo. Nessuno di noi è tenuto a dimostrarti nulla ed utilizzare un simile linguaggio non predispone ad un dialogo piacevole, a mio avviso.
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    CITAZIONE (dianabluda10 @ 23/6/2013, 11:48) 
    E non gli ho detto di non partecipare ma che e' libera di non farlo se trova questa discussione un inutile malinteso.

    Ehm... mi sa che Gnoss è maschietto... :P
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    CITAZIONE (dianabluda10 @ 21/6/2013, 14:39) 
    Prendo spunto da qui https://buddhismo.forumfree.it/?t=64209302&st=210#lastpost per fare questa domanda.
    Circa due anni fa facendo quest'altra domanda https://buddhismo.forumfree.it/?t=57061065 mi avete scorticato vivo dicendo che il Nirvana non e' il Nulla nichilista che intendevo io. Recentemente invece la maggior parte di voi rispondono alla mia domanda "cosa c'e' dopo la morte per un non illuminato?" dicendo "non c'e' nulla".
    Quindi il Buddismo ( e parlo del Buddismo da "Il Vangelo secondo Voi" :P ) e' nichilista per le persone ordinarie e spiritualista eternalista per gli illuminati ?

    Più che "non c'è nulla dopo la morte" credo che buona parte di noi abbia asserito che la specifica persona nella quale al momento ti riconosci molto probabilmente non sopravviverà alla dipartita del tuo corpo attuale. Questo non significa necessariamente "non c'è nulla". Magari significa "c'è qualcosa ma quel qualcosa è diverso dall'attuale dianabluda10", così per dirne una.
    Poi devi tenere conto, cosa più volte detta, che le specifiche Tradizioni hanno posizioni diverse su certi argomenti.

    CITAZIONE (dianabluda10 @ 21/6/2013, 19:52) 
    CITAZIONE (Gnossiennes @ 21/6/2013, 16:35) 
    Hai idea esattamente cosa si intenda per nichilismo?

    Non ne ho idea :lol:

    Ahahahaha!!! Mitico...
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    CITAZIONE (Gnossiennes @ 20/6/2013, 23:18) 
    L'uomo non sembra fatto per il mondo del gene egoista, l'uomo profondamente rifiuta questo e cerca altro, cerca il mondo celeste della sua vera natura. Così si sostiene non senza intelligenza.

    Citare la teoria del gene egoista è stata, da parte mia, un'estremizzazione. Il suo scopo era quello di sottolineare come per me non sia poi tanto importante il concetto di singolo individuo.
    Sulla "vera natura" dell'essere umano poi se ne potrebbe parlare a lungo... :atom:
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    Secondo me, per quel che può valere la mia opinione, uno dei problemi è definire "cosa" eventualmente trasmigri/rinasca/ritorni ecc. e l'altro stabilire che valore ha l'idea di una continuità personale relativamente alla vita spirituale degli individui. Il fatto però è che siamo tutti diversi e inevitabilmente tendiamo ad interpretare in maniera personale e soggettiva qualunque versione dei fatti. In questo non ci vedrei un gran male se non ci fosse il rischio talvolta di fare dei gran minestroni e mettere insieme cose che non c'entrano nulla l'una con l'altra (non mi riferisco a nessuno dei partecipanti a questo thread, parlo in generale, sia chiaro).
    Più sopra ho detto che concordo in parte con quanto espresso da Losang e da Vajrapani ma non ho problemi di sorta ad essere in parte d'accordo anche con quanto ha scritto Gnossiennes.
    Il fatto è che quel qualcosa che trasmigra potrebbe anche, per me, essere il famoso gene egoista di cui parla Richard Dawkins, ovvero qualcosa di assolutamente non individualizzato.
    Per me, e solo per me, andrebbe bene anche così. Sarebbe il Nulla che è anche Tutto di cui parla Gnossiennes. Mi accontenterei francamente di pensare a me come ad un "fenomeno" illusorio e temporaneo che in realtà fa parte di un flusso più ampio in cui "jay" non esiste se non come riflesso.
    Oppure a trasmigrare potrebbe essere una qualità di Coscienza che prescinde comunque dalla mia attuale persona ma che in un certo senso ha qualcosa a che fare con essa. Ovvero un flusso che però ha contorni maggiormente definiti.
    Ma... chi lo sa per certo?
    Io non ho certezze, al massimo posso avere speranze e un po' di fiducia nata dall'esperienza diretta. La mia fiducia nel Dharma è legata a quello che posso sperimentare attraverso la pratica; la mia etica è radicata nella convinzione che il bene per il bene sia di per sè un valore assoluto, a prescindere, per cui non mi aspetto altro premio se non quello di avere rispetto di me stessa. Ma nel momento in cui i miei preziosi Maestri parlano di un continuum, di una "continuità", posso io negarne l'esistenza? No. E tuttavia posso io comprendere di cosa parlino realmente? No.
    Io (parlo per me che sono ignorante e anche un po' ottusa) mi affido alla pratica per cercare di cogliere quello che la mia mente razionale non può comprendere. Poi prima o dopo morirò...

    CITAZIONE (Theiwaz @ 20/6/2013, 15:56) 
    Senza un par d'etti d'anatman sul tavolo, nun ce sto.
    Possibilmente tagliata fine.

    Dottò, so due etti e mezzo... che faccio, lascio? :P
791 replies since 27/7/2011
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