Ruota del Dharma, un forum di scambio e confronto sulle attività e la pratica del Buddhismo.

Posts written by zenbaba

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    questo si ricollega all' altro topic ...e' il famoso buddhismo modernizzato ,se guardi Serra ha gia' fatto molte uscite mediatiche ,per me di dubbia opportunita' ,pero' puo' darsi che sia solo piu' realista del re ...

    e' meglio un pasto con l' Orioki o un monastero virtuale ? o forse entrambi come nelle corde di Serra? o nulla di tutto cio'?

    un gassho a Battiato
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    io credo che non ci sia contraddizione tra dharma e scetticismo ,il dharma nella sua corretta accezione e' la spiegazione del funzionamento della vita ,la credenza e' solo funzionale a una ipotesi operativa come lo puo' essere il rifiuto della stessa credenza

    il sapore esotico... e' anche interessante vedere come si e' arrivati a certe cose...secondo me puo' anche essere uno degli abili mezzi ...a ognuno quello piu' adatto come li usava il buddha

    io credo che ognuno si trovi una soluzione a modo suo di solito ...

    traslo in un esempio che vivo spesso : se applico una tecnica di jiujitsu con il corretto timing, sbilanciamento ,leveraggio e con la corretta sequenza di particolari ottengo un risultato spettacolare praticamente in assenza di sforzo ( e generalmente questa mancanza di sforzo ' e' il feedback dell'avere eseguito la tecnica correttamente )

    posso fare riuscire la tecnica senza tutto cio' di cui sopra ? certo, per esempio se applico una forza spropositata posso sopperire a una mancanza di precisione o timing ( ma percepisco una bassa efficacia)

    posso riuscire nella tecnica se non ci metto nulla ? evidentemente no ,mi muoverei a caso senza neppure uno scopo chiaro

    se osservo dei praticanti esperti ,delle cinture nere mentre lottano ,vedro' che ognuno ha delle tecniche preferite che sono diverse ,ma vedro' pulizia dei gesti ,poco sforzo ,fluidita' etc. queste caratteristiche si affinano con l'addestramento e vengono interiorizzate , se osservo dei principianti vedo piu' o meno il contrario e in mezzo trovo tutto lo spettro delle capacita' in divenire

    come si passa da una parte all'altra ? continuando a prendere botte nel frattempo...

    persino del Buddha storico si dice che ha raggiunto il Parinirvana definitivo solo con la morte e l'abbandono del suo ultimo karma

    quindi mi sa che di dhukka non saremo mai carenti
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    finito di leggere ieri
    che dire ? si riconoscono nettamente le due mani diverse nelle due parti del libro credo anche per questioni di mestiere
    nulla da eccepire sui contenuti che non sono novita'
    diciamo che le critiche all'apparato Zen Soto si potrebbero estendere pari pari a tutte le altre scuole giapponesi contemporanee...ma Forzani ha lavorato per il Soto Shu e giustamente parla di cio' che conosce
    il Giappone e' un mondo a parte che spesso suscita questo amore-odio in chi lo frequenta in qualche modo

    per gli zenisti ...andare a vedere come funzionano altre realta' zen come la Vietnamita o la koreana potrebbe essere "utile"
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    ciao benvenuto
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    Richiesta una copia grazie Warm
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    Io credo che tra di noi ci siamo capiti ,ma qui la discussione è estesa ad altri e bisogna capirsi di più...
    Per quanto riguarda le polemiche sui Brad Warner e Muho ...sempre la solita roba di chi ha ereditato il sacro scettro( poi la condiamo come più ci piace volta per volta...non è che il suonatore di flauto al parco pubblico fosse visto benissimo ai suoi tempi eh) ...che tra l altro quando la cosa ci è toccata da vicino non è che qualcuno abbia scritto dozzine di pagine per mettere i puntini sulle i...
    Poi tra l altro i Bachelor si sono entrambi smonacati per sposarsi tra loro e sono visti come fumo negli occhi in Korea nell' ambiente monastico...quindi tutto come da manuale

    Mi vengono in mente altri tipo Bernie Glassman o Joan Halifax che sono già monaci alla americana e hanno fatto un po' l operazione di rinnovamento a cui fai riferimento tu...secondo me vanno bene per gli americani

    Insomma non si può prescindere dal valutare caso per caso e esigenze personali del praticante ma senza conoscere la tradizione è tutto più difficile
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    L'esperienza religiosa trascende le tradizioni a un certo livello ,i "santi" di tutte le religioni vengono descritti in modo straordinariamente simile ...come si arriva a "un certo livello"? secondo me questa domanda e' importante ...

    A parte l' alienazione contemporanea che comunque non riesce a spegnere totalmente la necessita' di "religere" e la religiosita' popolare ,piu' simile a un insieme di superstizioni che altro , la necessita' umana resta ...

    Io credo sia un po' ingenuo pensare di potere prescindere da tradizioni ,ritualita' etc se si parla di pratica collettiva ( se invece sto a casa mia e medito o rifletto e' un altro discorso o magari sono Eckart Tolle e ho una botta di illuminazione ma poi per spiegarmi sono costretto ad attingere alle tradizioni ....) ... e' banale ma in Oriente alla gente appare Guanjin e in occidente appare la Madonna...

    Questo buddhismo "laico" inteso come lo intende Stephen Bachelor ,e' un fenomeno limitato e "occidentale" ,il laico nei paesi buddhisti o evita la religione tradizionale o e' laico nel senso classico buddhista e supporta il clero nei modi e nelle forme del paese...

    https://buddhistpsychology.typepad.com/ami...ce/welcome.html

    questo e' un altro esempio di buddhismo laico radicato nell amidismo , i coniugi Brazier sono psicologi mi pare ,David ha scritto anche testi interessanti ...in ogni caso come nel caso dei Bachelor si parla di ex monaci o monaci particolari ,alto livello di istruzione ,capacita' divulgativa etc.

    per Warmbeer : Muho l'ex abate occidentale di Antaiji e' tornato in Germania e fa zazen e lezioni online e ha un gruppetto di praticanti dal vivo ,molto simile alle cose di cui sopra

    Brad Warner puo' essere un altro esempio ...pero' alla fine a me sembra che tutti queste persone abbiano ( chi piu' o chi molto meno ) un aura di credibilita'( per il pubblico ) perche' sono stati o sono monaci
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    torniamo in topic pero' che qui si deriva verso la solita discussione sulla Soka Gakkai
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    il testo in questione l'avevo letto quando era uscito quindi non ho memoria freschissima ...comunque da cio' che mi pare di ricordare si parla di un fenomeno abbastanza lontano dalla soka gakkai ,primo perche' i sangha a cui fa riferimento l' autore sono entita' locali spesso piccole e non organizzate mentre la soka gakkai e'"strutturata" come un azienda giapponese e secondo perche' la dottrina della soka gakkai secondo me e' solo di ispirazione buddhista ,quindi il "dharma" e' abbastanza un altra cosa per loro e per il loro ispiratore Nichiren refutare dottrine buddhiste considerate distorte a favore del"vero" dharma era considerato importante...la mia idea e' che se si leggono le fonti a cui fa riferimento Nichiren ,quindi il sutra del Loto ,il maestro Tiantai ,il maestro Denghyo etc. la dottrina e' buddhista 100% ,pero' nella sua propagazione a livello sociale ( nella societa' giapponese prima di tutto ) sono stati accentuati gli aspetti piu' "semplificati" ,per una base sociale semplice ,ma quasto ha portato a un impoverimento e travisamento degli insegnamenti ...un esempio su tutti "bonno soku bodai " i klesa ,i desideri sono l' illuminazione ....
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    no non e' necessario tenere tutto cosi' com'e' ...si puo' fare come si vuole ...

    io personalmente apprezzo alcune di queste cose che a te sembrano obsolete ...

    le Dharani se vogliamo dirlo , o i mantra ,spesso non sono neppure in sanscrito o nello zen giapponese sono una traslitterazione del suono che avevano in sanscrito ...

    sono considerate la manifestazione sonora di un aspetto della realta' e (va be' lo dice la tradizione ) /o un mezzo per sincronizzarsi con lo stesso aspetto( descrizione imprecisa e vaga necessariamente) ma alla fine sperimentabile se uno ne avesse la volonta'

    come ti ho detto ho conosciuto monaci che avevano fatto il periodo ascetico per potere usare le dharani ...e "in mano" loro assumevano un po' il suono magico che ha uno strumento suonato da un maestro ...inspiegabile e impossibile per chi prende in mano uno strumento per la prima volta

    poi ognuno ha le sue affinita' ,la vita e' breve ,siate felici come vi pare
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    allora ,ho guardato alcuni pezzi qui e li...bho in realta' la cosa viene spiegata a un livello generico abbastanza corretto secondo me ,sono pratiche che perlomeno in Giappone ( Tibet discorso a parte ma analogo) hanno sempre fatto parte della tradizione buddhista ...le varie scuole dell epoca kamakura tra cui lo "zen" di Dogen sono state fondate da monaci Tendai che avevano e hanno nel loro corpus diverse pratiche esoteriche e spesso i monaci Tendai avevano anche le iniziazioni Shingon ancora piu' esoteriche ...diciamo che lo zen di Antaiji a cui facciamo riferimento ha ridotto al minimo i rituali ma comunque ci sono...anche se a te sappiamo non piacere ...lo zen "religioso" con la parrocchia tipica giapponese conserva parecchi di questi aspetti e ben poco della meditazione...ora io non ho seguito questo corso quindi non saprei come sia stato contestualizzato l'argomento ma sono abbastanza certo che al centro di riferimento del video non facciano cerimonie del fuoco o canto delle dharani ...ho conosciuto in altri contesti monaci "autorizzati" a usare le dharani e lo potevano fare solo dopo un ritiro di 100 giorni con pratiche ascetiche toste e solo in occasioni speciali ...pero' mi sono sembrate persone che non ne facevano un aspetto principale della loro pratica

    imho non sono aspetti importanti per gli occidentali che dovrebbero concentrarsi sulle basi ,imho credo anche che tu sia influenzato nel giudizio dal tuo passato cattolico ma comunque certe somiglianze sono piu' apparenza che altro


    poi ho super skippato e potrei avere capito male il discorso
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    Abbi pazienza Warm ..ma se posti due video da 1 ora e 40 io non li guardo proprio ...non ce la faccio ...sai indicarmi un minutaggio piu' o meno per orientarmi?
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    non mi sono spiegato bene...cio' che e' razionale e logico ,dipende dalla logica applicata ,che a sua volta dipende da un contesto...esempio stupido e' piu' logico mangiare tanto o poco ? dipende se sei un lottatore di sumo o una ginnasta ...

    in ambito buddhista generico e' la stessa cosa ...non e' che interessandomi al buddhismo non ho piu' una logica mia interiore (magari antecedente) per cui ...praticamente ognuno percepisce il proprio comportamento come logico ...ma chiaramente lo e' solo se inserito in un contesto interno/esterno che supporta questa logica ,dal rapper all'asceta...da qui nascono parecchia bias cognitivi...

    la fede e' una traduzione un po' generica dei termini originali ...ti indicavo infatti una fede senza oggetto...come una modalita' di apertura ...e' la capacita' di partire per un viaggio anche se non sai dove e come ci vai di preciso ...non che la mappa sia perfetta ,sono due situazioni diverse
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    Condivido molto ma non tutto..

    Per esempio dove parla di "razionale ,logico" vs "fede" nel buddhismo bisognerebbe allargare il discorso, perché la razionalità e la logica dipendono fortemente dal contesto culturale e sociale ...per non parlare di alcuni automatismi che vengono dati per scontati ma in questo caso scontati non sono...

    La fede è un altro punto "ni" ...diciamo che io sono più per una fede senza oggetto...ma la ritengo fondamentale... è una funzione estremamente umana ed è viva in tutti ,che per un corretto tentativo di pratica spirituale dovrebbero tra le prime cose chiedersi quali sono le proprie credenze, specialmente quelle inconscie
1101 replies since 10/2/2011
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