Ruota del Dharma, un forum di scambio e confronto sulle attività e la pratica del Buddhismo.

Posts written by warmbeer

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    Dal sito:

    https://tricycle.org/magazine/sojun-mel-weitsman-death/

    CITAZIONE
    STUDENTE 1: Mi colpisce che Jianyuan raggiunga l'illuminazione solo ponendo una domanda in continuazione, alla quale non riceve risposta. Che cosa significa porre domande alle quali i nostri insegnanti non risponderanno mai e come possiamo praticare in questo modo?

    SOJUN MEL WEITSMAN ROSHI (SMWR): La domanda rimbalza dall'insegnante a voi. Tu fai la domanda e poi tocca a te rispondere. L'insegnante vi dà solo alcuni suggerimenti o chiavi di lettura. "Risposta" potrebbe non essere la parola giusta, ma si suppone che tu debba rispondere in qualche modo. Se vi dicessi qual è la risposta, vi renderei un grande disservizio, privandovi di lavorare sul vostro koan.
    "Ogni momento è un momento di nascita. Ogni momento è un momento di morte. Nascita e morte sono le due dinamiche della vita. La vita stessa non cambia".

    La cosa fondamentale è: perché il maestro non lo dice? Cosa sta nascondendo? L'insegnante dice che è un problema tuo. Ognuno di noi deve affrontare questo problema da solo. Altrimenti, non è la nostra vera comprensione.

    Voglio dire qualcosa sulla nascita e sulla morte. Non uso il termine "vita e morte". Uso il termine "nascita e morte".

    Nascita e morte sono due facce della medaglia della vita. All'interno della nascita c'è la morte. All'interno della morte c'è la nascita. Non può essere solo in un modo. Quindi ogni momento è un momento di nascita. Ogni momento è un momento di morte. Nascita e morte sono le due dinamiche della vita. La vita stessa è immobile. La vita non cambia.

    CITAZIONE
    All'interno della nascita c'è la morte. All'interno della morte c'è la nascita. Non può essere solo in un modo. Quindi ogni momento è un momento di nascita. Ogni momento è un momento di morte. Nascita e morte sono le due dinamiche della vita. La vita stessa è immobile. La vita non cambia.

    Da questo punto di vista non l'avevo mai osservato, e trovo non sia così convezionale sentirlo in questi termini.

    Anche "la vita immobile/la vita non cambia" va capito perchè imho non penso voglia dire che ci sia qualcosa di permanente, ma che indichi con il termine vita proprio quel punto a cui noi si tende, senza poter raggiungere qualcosa.
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    www.westernchanfellowship.org/

    CITAZIONE
    About the Western Chan Fellowship
    The Western Chan Fellowship CIO is a charity registered in England and Wales, a lay association of Western Chan (Chinese Zen Buddhist) practitioners. Our principal activities are:

    Organising and leading silent meditation retreats and other events such as conferences, teachings, etc.
    Coordinating and supporting our network of local meditation groups
    Publishing our journal New Chan Forum, which includes a wide range of articles such as Dharma talks, retreat reports, discussion articles and critical comment, poetry, and more.
    The Western Chan Fellowship was formed in 1997 and registered as a charity in 1998. In 2017 it transferred its activities to the Western Chan Fellowship CIO ('Charitable Incorpoarated Organisation'), a newer charitable structure with the same name and very similar aims and activities. It arose from a network of local groups which formed following the first teaching visit to the UK in 1989 of the Venerable Chan Master Dr Sheng Yen. Master Sheng Yen was the Abbot of two monasteries in Taiwan and head of the Institutes of Chung Hwa Buddhist Culture in Taiwan and New York.

    Master Sheng Yen visited the UK four times and passed on to us a view of the Dharma (teaching) based on his experience in both the main lineages of Chan – Linji (Rinzai) and Caodong (Soto). He was a second-generation teacher in the lineage of the Great Master Hsu-yun who did so much to restore Chan in China in the early years of the 20th century. Master Sheng Yen also trained in Japan following the tradition of Harada Roshi, from whom several lineages of American Zen are currently descended. In Japan he received a doctorate in Buddhist studies and was a much-respected scholar. In attempting to transmit the wisdom of Master Sheng Yen, we have a tradition on which we can rely.

    Our founding Teacher Dr John Crook, Chuan-deng Jing di, received Dharma transmission from Master Sheng Yen in 1993, as did our current guiding Teacher Dr Simon Child Chuan-fa Jing-hong, in 2000. Hence our teaching and practice comes from teachers fully authorised in the traditional manner to teach and transmit the Linji (Rinzai) and Caodong (Soto) lineages of Chan Buddhism.

    The Western Chan Fellowship retreats are supported by a number of local groups which hold regular meetings for meditation practice. The evening meetings are linked to both informal local day retreats led by the local group meditation instructors, and to more disciplined and intensive residential retreats held at residential retreat venues.

    [...]

    www.westernchanfellowship.org/dharma/new-chan-forum/
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    CITAZIONE
    Celebrazione del Nehan-e: il Parinirvana del Buddha
    "Nell'acqua stagnante un dragone si nasconde".
    Doryu Sensei • Dharma Talk



    Il canale di Doryu Sensei
    www.youtube.com/@DoryuCappelli

    Il sito del centro Anshin a Roma
    https://anshin.it/
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    CITAZIONE
    The Madhyama Āgama, or Middle-length Discourses, belong to the earliest stratum of Buddhist literature. Here are dialogues between Śākyamuni Buddha and his disciples and followers, covering such topics as Karma, death and rebirth, and the training of the mind required to reach nirvana.

    https://www.bdkamerica.org/product/the-mad...urses-volume-i/
    https://www.bdkamerica.org/product/the-mad...rses-volume-ii/
    https://www.bdkamerica.org/product/the-mad...3TzS51bb25QdWKo

    Link ai PDF
    https://bdkamerica.org/download/1900
    https://bdkamerica.org/download/2211/
    https://www.bdkamerica.org/wp-content/uplo...Agama3_2022.pdf


    https://en.wikipedia.org/wiki/Madhyama_Agama

    CITAZIONE
    The Madhyama Āgama (Sanskrit; Chinese: Zhong ahan jing[1]) is an early Indian Buddhist text, of which currently only a Chinese translation is extant (Taishō Tripiṭaka 26).[1] The title means "Middle Collection."[2] It is one of the four Āgamas of the Sanskritic Sūtra Piṭaka located in the Chinese Buddhist Canon and contains 222 discourses in 18 chapters.[3] Its Pali equivalent, the Majjhima Nikaya, contains 152 discourses in 15 chapters.

    Origins and history
    The earliest Chinese translation of the agama dates to 397–398 C.E.[3] P.V. Bapat believes the original source for the Chinese translation was in a form of Prakrit, closer to Pali than Sanskrit.[4] The text is believed to be from the Sarvāstivāda tradition.
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    Life of a Meditator (Part 1) An Interview with Bhikkhu Anālayo

    https://www.buddhistinquiry.org/article/li...hikkhu-analayo/

    Link al pdf

    www.buddhistinquiry.org/wp-content/uploads/2023/01/Life1.pdf
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    www.earlybuddhistteachings.com/anapanasati/

    Presenza al respiro secondo il buddhismo antico

    ritiro online

    con Bhikkhu Anālayo e Bhikkhunī Dhammadinnā



    23-30 settembre 2023

    componenti del ritiro

    meditazione individuale e meditazione di gruppo: sala meditazione aperta 7 giorni e 24 ore al giorno in cui verranno trasmesse tre volte al giorno le meditazioni guidate registrate da venerabile Anālayo
    sessioni di Domande & Risposte con gli insegnanti una volta al giorno
    accesso alle lezioni videoregistrate dal venerabile Anālayo

    prerequisiti

    aver partecipato ad almeno 3 ritiri di meditazione buddhista di 7-10 giorni; si prega di contattare l’organizzazione attraverso il modulo di iscrizione sotto in caso di mancato soddisfacimento di questo prerequisito
    la partecipazione a ritiri in altre tradizioni di pratica non buddhiste, es. yoga ecc., non soddisfa questo prerequisito

    la partecipazione al corso di studio e pratica online di satipaṭṭhāna in ottobre-novembre 2021 o 2022 oppure al ritiro del 27 maggio – 3 giugno 2023 può essere considerata equivalente ad un ritiro di 7-10 giorni; v. prerequisito precedente

    aver partecipato ad almeno un ritiro di meditazione satipaṭṭhāna secondo il buddhismo antico con Bhikkhu Anālayo e/o Bhikkhunī Dhammadinnā (anche il corso di studio e pratica online di satipaṭṭhāna in settembre-novembre 2021 oppure 2022 soddisfa questo requisito e così anche il ritiro che si terrà a maggio-giugno 2023)

    impegno personale prima del ritiro


    utilizzare o rispolverare le istruzioni guidate di meditazione satipaṭṭhāna secondo il buddhismo antico durante le 8 settimane precedenti il ritiro (la modalità di pratica di ānāpānasati presentata durante il ritiro ne presuppone la familiarità)

    studiare e leggere contemplativamente il ‘Discorso sulla Presenza al Respiro’ (Ānāpānasati-sutta, Majjhima-nikāya no. 118) in traduzione prima del ritiro (una traduzione italiana sarà messa a disposizione dei partecipanti)

    studiare il libro di testo Mindfulness of breathing, a practice guide and translations prima del ritiro (una bozza di traduzione italiana sarà messa a disposizione dei partecipanti)

    seguire una pratica meditativa quotidiana regolare o impegnarsi a renderla regolare da quando ci si iscrive al ritiro

    impegno personale durante il corso


    partecipare al ritiro con continuità
    rispettare i principi etici fondamentali nella vita quotidiana e in relazione alla propria partecipazione al corso
    sospendere o ridurre al minimo indispensabile l’utilizzo di telefono, social media, what’s app e vari programmi di messaggistica ecc. durante lo svolgimento del ritiro

    crediti
    la partecipazione al corso consente di iscriversi ai moduli successivi (online e/o in situ) di studio e pratica secondo il buddhismo antico con Bhikkhu Anālayo e Bhikkhunī Dhammadinnā (modulo successivo: ritiro su brahmavihāra & vuoto, online, aprile 2024)

    costi
    i costi di abbonamenti a software, sito web, ecc. sono coperti dal contributo volontario di chi ha partecipato alle iniziative e corsi precedenti
    dāna gli insegnamenti del Buddha sono trasmessi e offerti come dono di Dhamma, gratuito e senza prezzo

    Bhikkhunī Dhammadinnā e Bhikkhu Anālayo offrono questo ritiro, i materiali didattici e le traduzioni liberamente come dono di Dhamma
    ispirate/i allo stesso principio, il team di volontarie/i offrono tempo, assistenza tecnica e traduzioni come dono di Dhamma
    tutti possono contribuire offrendo una donazione, piccola o grande che sia, che è di beneficio per chi dona (nel senso della felicità interiore che sorge dalla propria generosità), non è una forma di pagamento e contribuisce al sostentamento materiale degli insegnanti monastici come espressione di rifugio nel Saṅgha (e inoltre dunque rende possibile per loro e per tutti e tutte continuare a praticare, attualizzare e condividere gli insegnamenti del Buddha)
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    http://agamaresearch.dila.edu.tw/wp-conten...a-theravada.pdf

    CITAZIONE
    Il termine pāli ‘bhavaṅga’ figura più comunemente come primo membro del composto bhavaṅga-citta, che sta a significare l’aspetto della ‘mente’(pāli: citta, talvolta tradotto anche come ‘coscienza’ in questo contesto) che funziona come un continuo ‘costituente del divenire’ (pāli: bhava + aṅga) dell’esperienza soggettiva. Nella mappatura della mente secondo il buddhismo Theravāda, bhavaṅga designa i frequenti momenti subliminali che vengono considerati una specifica modalità o funzione del processo mentale.
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    http://agamaresearch.dila.edu.tw/wp-conten...-esperienza.pdf

    CITAZIONE
    Nel suo primo sermone dopo la realizzazione del Nirvāṇa, così come tramandato dalla tradizione, il Buddha afferma di essersi risvegliato raggiungendo ‘conoscenza e visione in corrispondenza con la realtà’, assunto che egli pone a fondamento dell’affermazione di avere raggiunto l’insuperabile completo risveglio.
    [...]
    Qui intendo esplorare questa interazione tra l’esperienza soggettiva e l’invito alla sua verifica intersoggettiva, cioè mostrare (spero) come la dichiarazione del Buddha attorno alla possibilità di una conoscenza e visione in corrispondenza con la realtà sia il punto di partenza dell’epistemologia nel buddhismo antico e come, di conseguenza, il Nirvāṇa ne informi l’intero approccio alla verità e ai percorsi validi verso la conoscenza.
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    http://agamaresearch.dila.edu.tw/wp-conten...ualit%C3%A0.pdf

    CITAZIONE
    A differenza del ruolo che ricopre nelle tradizioni buddhiste posteriori, la nozione di non-dualità non occupa una posizione speciale nel pensiero del buddhismo antico. Si tratta, più semplicemente, di uno dei diversi modi di vedere l’esperienza e non viene vista come un assunto che implica di necessità il superamento di qualcosa di intrinsecamente problematico o necessariamente falso.
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    http://agamaresearch.dila.edu.tw/wp-conten...nza-assenza.pdf

    CITAZIONE
    Nella soteriologia del buddhismo antico la coltivazione della presenza (pāli sati/sanscrito smṛti/cinese 念/tibetano dran pa) può comprendere la consapevolezza di un’assenza: essere presenti a ciò che è assente. Questa assenza può essere specifica, nel senso dell’assenza di una condizione mentale particolare, e può anche assumere un senso più generale, in quelle pratiche meditative specifiche che coinvolgono la presenza e che possono avere come loro oggetto l’idea che non c’è nulla. Oltre al fatto di essere l’approccio usuale per coltivare le sfere immateriali, che sono una forma di pratica pre-buddhista, la stessa nozione che ‘non c’è nulla’ può anche essere volta alla visione
    penetrante nel senso specificamente buddhista
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    http://agamaresearch.dila.edu.tw/wp-conten...ce-dolorosa.pdf

    CITAZIONE
    Questo articolo esplora come la coltivazione della compassione (karuṇā) si sia sviluppata dal comportare una esperienza potenzialmente gioiosa nel pensiero del buddhismo antico all’assumere una tonalità più dolorosa in tempi più tardi. Comincia studiando karuṇā come qualità meditativa descritta nei discorsi antichi.
    Successivamente riassume alcuni aspetti base dell’evoluzione dell’ideale del bodhisattva al fine di contestualizzare la trasformazione intervenuta nella concezione di karuṇā. Con l’aspirazione alla condizione di Buddha – la buddhità – in atto, la nozione di karuṇā quale qualità coltivata dall’aspirante bodhisattva portò ad un cambiamento del tono edonico del suo aspetto affettivo. Nella parte finale, l’articolo collega tale cambiamento alla distinzione tra empatia e compassione evidenziata dalla psicologia cognitiva contemporanea.
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    CITAZIONE (arkeo2001 @ 8/3/2023, 20:23) 
    "il fallimento è la chiave per evolversi, viva chi fallisce poverino chi riesce"

    Premetto che il modo di confrontarmi che uso non è quello di correggere, ma di imparare, lo dico perchè mi preme di far capire che non posso nè voglio insegnare o aver ragione.

    La prima frase la sottoscrivo al 100%: "la via del Buddha è la via dell'errore" ... è una frase che mi è stata detta e che ancora sto investigando.
    Anche scientificamente si può solo falsificare e non affermare. Tranne forse per la matematica , anche se suppongo che anche qui si parta da assiomi indimostrabili, mi piacerebbe che qualcuno in ascolto che ne sapesse potesse intervenire
    La seconda invece no, " viva chi fallisce poverino chi riesce" non si può sentire, e son d'accordo che è il modo per banalizzare qualcosa di molto difficile da accettare: l'abisso che ci accoglie nell'impossibilità di adempiere al voto. In più ristabilisce la dicotomia fallimento/successo che nulla a che a vedere con l'insegnamento (sempre imho, non sono nessuno, non ne potrei parlare) e che irrobustisce il laccio da cui stiamo cercando di affrancare il tempo che trascorriamo vivi.
    La condizione che affrontiamo non è fatta di cose sublimi o mediocri, è quella lì, in quella possiamo impegnarci, e volenti o nolenti "le erbacce crescono" nonostante i nostri sforzi, epperò senza muovere il ventaglio non manifestiamo niente.

    Vabbè spengo il "cialtrone mode" adesso

    Secondo me adesso si sta assistendo a una fase di "monetizzazione". La convenzione tra l'UBI e lo Stato può essere un esempio. Ottima per sostenere aiuti alle persone in difficoltà, però mi chiedo se non abbiamo già troppe chiese in giro, e non vedo il bisogno di un ulteriore concordato (so che sono due cose molto diverse, ma facciamo a capirci). Il fatto di avere un bel tempio è suggestivo, ma lo è anche un bel film. Purtroppo questo sono io con i miei pregiudizi e limiti.

    La cosa più preoccupante è l'appiattimento del discorso: un po' come leggere le fiabe dei fratelli Grimm in originale, o sui libri per bambini. Più comodi e facili i secondi.
    Sono convinto però è che sia l'eco ad essere differente: anni fa le cose si diffondevano molto più lentamente e per questo diventavano più preziose, soppesare prima di fare era necessario, non bastava leggere una pagina per sapere il libro.
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    Tab ... Non credo possa ricevere la notifica del tuo saluto ;)
4072 replies since 13/7/2009
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