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Got ignorance?Uncertainty is an uncomfortable position. But certainty is an absurd one.
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Mha, se mi stai proponendo di vedere l'amicizia come ideale regolativo mai raggiunto o raggiungibile, allora dipende se ho voglia di assumere quella prospettiva kantiana.
E spesso non ne ho davvero voglia perché ci perdo soltanto.
Però avevi promesso le freccine.
«Però Kant, il grande, irreprensibile Kant. Non sapevo facesse anche filosofia» (semicit ...bellissimo film)
Comunque, non voglio mica propotre niente. Dico solo che se qualcosa devi fare, lo fai in funzione di una prospettiva, per amore o per forza.CITAZIONECITAZIONEConcretamente qualche scelta la devi fare
Certo, ma non la ritengo mai una scelta libera. Le ritengo semplici tendenze e niente più. Voglio fare X? Lo voglio perché tendo ad avere quella volontà, perché il carico karmico mi ha portato a "scegliere" così.
Tipo la psicostoria di Hari Seldon.
Però così si perde per abbandonoCITAZIONECITAZIONEE' un modo per evitare lo sbattimento del confronto.
E non ci vedo niente di male ahah
Lo faccio sempre (evitare la gente)
Però se (dove) hai un interesse il confronto c'è, e vivere senza interessi boh. -
.CITAZIONEDico solo che se qualcosa devi fare, lo fai in funzione di una prospettiva, per amore o per forza.
Capisco. Io non me vedo il motivo, tutto qui. Preferisco agire guardandomi intorno e abbandonando la nave non appena le condizioni diventano sfavorevoli. Amici amici e poi ti rubano la biciCITAZIONEPerò così si perde per abbandono
No, non si perde e non si vince. È tutto esattamente come è: scelte, decisioni. Tutto uguale. Semplicemente non le considero libere. Sono mie tendenze, in cui mi ritrovo.CITAZIONEe vivere senza interessi boh
Esiste un elenco bello lungo di interessi che non includono pallosi confronti. -
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Anche questa è una prospettiva. Accettare la propria solitudine e cercarla non significa per forza giudicare superflue e negative interazioni e confronto.
Forse si riescono a stringere più rapporti di amicizia duraturi da piccoli proprio perché in quel periodo manca la paura (o il disincanto) verso il mettersi in gioco in un rapporto così impegnativo.CITAZIONECITAZIONEPerò così si perde per abbandono
No, non si perde e non si vince. È tutto esattamente come è: scelte, decisioni. Tutto uguale. Semplicemente non le considero libere. Sono mie tendenze, in cui mi ritrovo.
Non perdi ma "ci perdi"comunque, come dicevi te. Evitare il valutare un bilancio di una scelta imho è una contraddizione, vorrei dire è illogico ma poi mi sbrani. Valuti scegli e poi accetti la responsabilità e le conseguenze di quel che succede, diverso dal dire "non si perde e non si vince" che è un aspetto oggettivo di quel che accade.CITAZIONEEsiste un elenco bello lungo di interessi che non includono pallosi confronti
So' curioso ..
Secondo me integrare la propria solitudine nel confronto con la comunità credo sia eludibile solo se fai di mestiere il guardiano del faro. In Antartide.
E a me piace poco il contatto umano, non vorrei essere frainteso.
Poi dare un nome collettivo (tribù di una sola persona) ad una scelta di sedicente separazione e solitudine mi sa di operazione di marketing.. -
.CITAZIONEAnche questa è una prospettiva
Certo che è una prospettiva. Ci ho sempre tenuto a specificare che vale solo per me.CITAZIONEAccettare la propria solitudine e cercarla non significa per forza giudicare superflue e negative interazioni e confronto.
Non lo sto sostenendo.
Dico semplicemente che non giudico l'amicizia qualcosa di esistente e su cui valga la pena spendere del tempo. Mia semplice prospettiva, per carità. Preferisco avere alleati intellettuali o piacevoli conoscenze. Non pretendo amicizia dagli altri.CITAZIONEForse si riescono a stringere più rapporti di amicizia duraturi da piccoli proprio perché in quel periodo manca la paura (o il disincanto) verso il mettersi in gioco in un rapporto così impegnativo
Dal mio punto di vista in quell'età non si è ancora scoperto che quel tipo di rapporto non esiste. Ma è il mio punto di vista.CITAZIONENon perdi ma "ci perdi"comunque, come dicevi te. Evitare il valutare un bilancio di una scelta imho è una contraddizione, vorrei dire è illogico ma poi mi sbrani. Valuti scegli e poi accetti la responsabilità e le conseguenze di quel che succede, diverso dal dire "non si perde e non si vince" che è un aspetto oggettivo di quel che accade.
No. Forse non ci stiamo capendo.
Con "non si perde e non si vince" rispondevo al tuo "però così si perde per abbandono" in risposta al mio esporre la tesi secondo cui non esisterebbe volontà libera dal come ci si trova nella vita; tu valuti la mia prospettiva(ripeto, secondo la quale non esiste volontà libera) come una prospettiva/tesi che imponga a chi la adotta di non fare scelte. Io ti ho semplicemente detto che non è così. Non perdi o non vinci niente, semplicemente perché non è che se adotti questa prospettiva allora cambia sostanzialmente qualcosa o adotti un qualche diverso(rispetto a chi crede nella libertà) atteggiamento pratico. Fai scelte esattamente come tutti gli altri. Le ponderi? Certo. Valuti le conseguenze? Certo. Ma sai che la tua valutazione è determinata dalle tue tendenze, da quello che ritieni maggiormente desiderabile o - sempre per tendenze personali - maggiormente probabile. Non è una qualche scelta che stia aldilà di ciò in cui ti ritrovi: anche le scelte sono determinate dal carico karmico che ti ritrovi ad avere, in cui capiti. O dal periodo di vita in cui ti ritrovi in quel momento e che ti porta a ritenere più desiderabile una data scelta. Tutto qua. Non cambia nulla a livello pratico. Semplicemente ho una prospettiva diversa sulla cosa. Questo era il senso del mio "non perdi e non vinci": non cambia nulla adottarla o non adottarla.CITAZIONESecondo me integrare la propria solitudine nel confronto con la comunità credo sia eludibile solo se fai di mestiere il guardiano del faro. In Antartide.
Certo. Come ho scritto:CITAZIONELe interazioni sono inevitabili e sfuggirle non porta a niente di buono. Credo sia un sintomo di disagio
Inevitabili? Certo. Alcune lo sono. Non tutte. E io di quelle non necessarie non mi curo.
Ci sono interazioni inevitabili date
dal mio stare in una comunità sociale storicamente formata etc etc
E altre che posso tranquillamente evitare. Di queste parlo.CITAZIONEPoi dare un nome collettivo (tribù di una sola persona) ad una scelta di sedicente separazione e solitudine mi sa di operazione di marketing.
Penso sia una semplice definizione mediatica coreana, come nel caso giapponese di "generazione Satori".
Edited by Ruhan - 10/7/2021, 11:11. -
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Significativo quanto le esperienze personali differiscano. . -
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Vero. -
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ok, adesso posso vantarmi del fatto che qualsiasi mio topic raggiunge almeno 3 pagine? .