Consapevolezza Non Selettiva - Chiedo aiuto per la pratica

Richiesta di aiuto ed istruzioni per la pratica della "Consapevolezza non selettiva" o "Choiceless Awareness"

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  1. Eckhart
     
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    Carissimo Zenbaba & Tutti,

    innanzitutto grazie mille a tutti per aver letto le mie righe ed aver trovato il tempo per rispondermi.

    Provo a rispondere in maniera cumulativa...

    Dunque...come giustamente accenava Zenbaba: si, da quanto ne so la consapevolezza non selettiva è davvero molto vicina allo shikantaza: credo, personalmente, che essa sia una pratica che supera le tradizioni, per trovare un terreno fertile comune in cui poter osservare e vivere una Verità più grande.
    Mi fa piacere che un praticante Zen si sia preso la briga di rispondermi, perchè sento la tradizione Zen (soprattutto nella sua accezione Soto) particolarmente vicina, seppure -ahimè- impossibile da praticare in quanto dove abito non vi sono maestri né centri di tale tradizione.
    In ogni caso, al di là di questo, ti ringrazio dei consigli che mi hai dato di cui però, purtroppo, ero già a conoscenza da tempo sia degli scritti di Uchiyama Roshi (ho la vecchia edizione de “La Realtà dello Zazen) che di Gudo Nishijima e di Brad Warren, che purtroppo, come potrai intuire, non hanno granché contribuito a chiarire i dubbi che serbo.

    Fortunatamente posso assicurarti che, al di là della mia impossibilità fisica di assumere la postura del mezzo loto/loto completo o anche solo il mudra classico dello zen (purtroppo dei dolori cronici alle mani mi rendono particolarmente sofferta tale posizione con le mani, soprattutto nei pollici che si sfiorano), il problema non credo sia affatto nella postura, che -pur essendo condotta in seduta birmana- mi consente tranquillamente di tenere la schiena dritta, la testa correttamente allineata, di respirare sin nell'addome senza alcuna difficoltà e di muovermi il meno possibile per la durata della seduta (per inciso, le mani restano l'uno sul palmo dell'altra in grembo; l'ausilio di un piccolissimo cuscino sul quale poggiarle mi consente di non incurvare troppo la schiena, visto che non posso sfruttare i benefici del Loto Completo che permettono di adagiare senza sforzo le mani).
    Quindi, che io sappia, il problema non è affatto lì.

    Per il resto, ti ringrazio ancora dei consigli e per aver condiviso la tua testimonianza:
    pur non essendo le istruzioni che cercavo, resta comunque una preziosa ispirazione sulla Via del Dhamma.

    Per Talpo Dhir:

    Grazie mille per la segnalazione.
    Conosco e possiedo il manuale di Sujiva.

    E' la tradizione Birmana (di Mahasi Sayadaw), che però è -almeno in parte- abbastanza differente dalla consapevolezza non selettiva, prevedendo l'utilizzo di un oggetto primario di riferimento (il movimento dell'addome) e la pratica del “notare” nei confronti degli altri oggetti secondari che prendono di volta in volta il sopravvento.
    Ho trovato tale approccio molto interessante dal punto di vista dell'indagine, ma decisamente estenuante nella sua esecuzione.
    Non so se questo sia dovuto alla mancanza di un insegnante vero e proprio o alla incompatibilità personale con tale approccio (ho comunque ascoltato anche molti ritiri audio di Pian dei Ciliegi secondo tale tradizione).

    Tu pratichi secondo questo tipo di istruzioni?

    Te lo chiedo per curiosità.

    Caro Fajuzi,

    penso tu abbia perfettamente ragione quando parli di trovare “un compromesso tra la distrazione e la sostenibilità”, così come Ajahn Chandapalo ha ragionissima quando predilige il raccoglimento alla concentrazione.
    Il problema, però, è sempre quello: comprendere “tecnicamente” (passatemi il brutto termine) come farlo, come arrivarci.
    E, con tutto il rispetto per il Venerabile Sumedho (per il quale ho profonda stima, ma altresì poca affinità con il metodo d'insegnamento), quando leggo frasi come:

    “FARE? Non fare nulla. Lo sei già. Non fare niente”

    ne afferro il senso più “alto”, ma alla fine della fiera resto comunque bloccato, perchè -di fatto- la cosa non mi aiuta per niente non asciandomi praticamente nulla su cui poter lavorare.
    E sono costretto a tornare al punto di partenza.

    Ci tengo comunque a precisare che sono davvero grato a tutti voi per i vostri contributi:
    trovo il confronto e la condivisione delle esperienze comunque utili ed arricchenti.

    Con Metta.

    Edited by Eckhart - 14/7/2014, 21:36
     
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16 replies since 1/7/2014, 12:45   487 views
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