intanto ,visto che contesti le mie affermazioni ...ti ricordo che cito fonte autorevole :
la pratica e' un espressione senza fine della verita' ....va bene ...e senza pratica ? possiamo dire che le montagne fanno zazen ...ma possiamo dire di tutto ! e' meglio partire dal pensiero che ogni cosa e' "illuminata" e si "rivela" o e' meglio non pensare nulla del genere ? da dove arriva questo pensiero su cui ci basiamo ?
si manifesta chiaramente ...e se dico che "io vedo" chiaramente in quel momento ,per il mio "mondo" cambia qualcosa?
identita' di pratica e realizzazione ,mi sembra di averlo gia' detto in passato ,non e' una esclusivita' della scuola Soto ,ma e' caratteristica di tutte le scuole di Kamakura ,per reazione al concetto di "hongaku shiso" dominante all' epoca ( anche se non si chiamava ancora cosi')
siamo sicuri di avere capito bene che cosa e' la pratica?