Termini Chiave dell'Insegnamento Soto Zen

dal sito della Sotoshu – Scuola Zen Soto

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  1. warmbeer
     
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    Got ignorance?
    Uncertainty is an uncomfortable position. But certainty is an absurd one.


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    CITAZIONE (zenbaba @ 20/2/2013, 08:14) 
    quante vuoi ...ma basta che dici che ne pensi ...tanto "la risposta e' dentro di te ,ma e' sbagliata " :lol:

    Obbè se è sbagliata è già un bel punto d'arrivo ;)
    Ok, tanto di cazzate ne ho dette di continuo, una più una meno ...

    Leggendo mi sono soffermato su qualcosa, quello che mi viene da scrivere ora ...
    Mi pare che "tecnicamente" il termine shinjin datsuraku sia spiegato molto bene, e per questo mi manca appunto per questo un po' "l'indeterminato", ma non era certo questo lo scopo del testo.
    Colpisce allo stomaco che venga sottolineato - ancora una volta - come ogni esperienza, anche il satori, sia un fatto transitorio o meglio provvisorio, che venga ribadita come chiave di tutto necessità di imparare a fare una certa cosa e di ripeterla semplicemente, al meglio che si può.
    La frase shinjin datsuraku viene letta nel tempo - e dalle persone - con significati diversi (al di fuori sella sfera personale) e questa considerazione per me indica nuovamente che l'autenticità e la ricerca procede al fianco necessariamente del confronto con una comunità, con un maestro o comunque con qualcuno che ci metta a parte del suo personale cammino. Studio, pratica, paramita, ottuplice sentiero non sono distinte tra loro in un certo senso. Visto che l'essenziale non è esprimibile con parole non si risolve nella lettura dello scritto di un maestro, o di un sutra. Questi vanno visti per quello che sono e proprio per questo lo sforzo ed il rispetto di studiarli e confrontarvicisi deve essere continuo.

    Per me due frasi significative sono:
    <<shinjin datsuraku era un’espressione creata dal concetto di “unità e identità di pratica e realizzazione”, nella quale “spogliarsi” non è il “limite entro cui” finale, ma in cui la pratica è un’espressione senza fine della verità.>>
    <<pertanto non bisogna interpretare “spogliamento” come portare alla luce una sostanza intrinseca per aver rimosso lo strato superficiale impuro o ridurre il sé a nulla negandone l’esistenza. “Spogliamento” è il termine che indica la situazione nella quale il mondo di “Genjo Koan” (tutte le cose sono autenticate da tutte le cose) si manifesta chiaramente.
    Inoltre egli parla di lasciare che “il proprio corpo e mente e il corpo e mente altrui” “siano lasciati cadere”. Ciò non implica che questo “spogliamento” avvenga contemporaneamente anche per il “corpo e mente” di molteplici altri, ma che quando “lo spogliamento” si verifica vi è, come prima cosa, non distinzione né conflitto tra sé e gli altri.>>


    CITAZIONE (zenbaba @ 20/2/2013, 08:14) 
    io dico la mia ,non ho pretese di sapere come stanno le cose ...non credo che ci sia qualcuno che sa come stanno le cose...

    Anche "non c'è qualcuno che sa come stanno le cose" è un affermazione, quindi ahahahaha :D
    Comunque sono d'accordo, neanche io ho alcuna pretesa ... "big shoes to fill"

    Ho tavanato abbastanza? ahahahah :D

    p.s. ho modificato il titolo della discussione... va bene?
     
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75 replies since 12/11/2012, 08:59   1153 views
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