Buddhismo

e non Hinduismo?

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  1. (mugaku na)
     
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    Buongiorno, mi è sorto un dubbio...

    All'interno di quello che chiamiamo "induismo" vi sono diverse scuole di pensiero e movimenti che spesso si allontanano da quella che è l'ortodossia... Eppure vengono fatti rientrare nella categoria "induismo".

    A tale proposito, mi chiedo, è corretto considerare quello che era il "buddhismo indiano" come un qualcosa di diverso dall'induismo?

    Perché in questo caso non è stato considerato semplicemente un'altro movimento/veicolo interno della religiosità indiana?

    Dopotutto il Buddha rifiutò determinati concetti della religione vedica, ma altri li mantenne (es: Karma, Deva, Rinascite, importanza della meditazione, ahimsa, karuna, ecc. Pilastri di quasi la totalità di scuole esistenti ad oggi).

    Quali sono le vostre opinioni?

    Fermo restando che mi riferisco al Buddhismo nel periodo in cui era ancora presente in modo massiccio all'interno dell'India.

    Grazie...
     
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  2. Theiwaz
     
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    CITAZIONE ((mugaku na) @ 10/1/2012, 16:39) 
    Buongiorno, mi è sorto un dubbio...

    All'interno di quello che chiamiamo "induismo" vi sono diverse scuole di pensiero e movimenti che spesso si allontanano da quella che è l'ortodossia... Eppure vengono fatti rientrare nella categoria "induismo".

    A tale proposito, mi chiedo, è corretto considerare quello che era il "buddhismo indiano" come un qualcosa di diverso dall'induismo?

    Perché in questo caso non è stato considerato semplicemente un'altro movimento/veicolo interno della religiosità indiana?

    Dopotutto il Buddha rifiutò determinati concetti della religione vedica, ma altri li mantenne (es: Karma, Deva, Rinascite, importanza della meditazione, ahimsa, karuna, ecc. Pilastri di quasi la totalità di scuole esistenti ad oggi).

    Quali sono le vostre opinioni?

    Fermo restando che mi riferisco al Buddhismo nel periodo in cui era ancora presente in modo massiccio all'interno dell'India.

    Grazie...

    In realtà il discorso è parecchio più complesso.

    Il Buddhismo nasce, da un certo punto di vista, come una sorta di "prostentantesimo" verso l'Induismo.
    Le caste, il potentato di quella sacerdotale, i Brahamani, si scontrava con il crescente potere di quella guerriera/nobile, gli Ksatriya.
    Siddarta faceva appunto parte di quest'ultima casta, ed avendo divulgato un insegnamento che aboliva le caste, negava la superiorità assoluta degli dei e soprattutto sostituiva il concetto principale dell'atman indù con quell' dell'anatman.

    Nel corso dei secoli però si è verificato esattamente quello che hai accennato, cioè l'induismo ha cercato di inglobarlo asserendo che Buddha fosse una manifestazione di... non ricordo ora se Vishnu o Krishna.

    L'influenza reciproca è poi perdurata nei secoli, oggi ne abbiamo traccia ad esempio nell'Advaita Vedanta che è estremamente vicina ai concetti della Madhyamaka, o nel tantrismo (dove molti Ydam sono comuni ad entrabe le religioni), o forse anche nello Dzogchen.

    I vari induismi, comunque, ed i Vari Buddhismi sono restati, anche se con gradi diversi in base alle particolari Scuole, due religioni differenti, sino a quando con l'invasione mussulmana del nord dell'india il Buddhsimo scomparve quasi completamente dall'india.
     
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  3. machinarium
     
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    Ho aperto un topic a proposito di una riflessione che ho reperito in internet dove tocca anche questo argomento, se ti và di darci un'occhiata la discussione è qui.

    Bè a conti fatti, il buddhismo è una corrente "eterodossa" dell'induismo.
    Il Buddha sostanzialmente visse, predicò e morì da Hindù.

    Mi viene in mente un parallelo (sicuramente decontestualizzato ma non poi così tanto) con Gesù, che visse, predicò e morì appunto, da Ebreo.

    Il Buddha è stato un grande riformatore, più che un fondatore di una nuova religione, molti concetti della sua dottrina erano già presenti nel suo contesto culturale, con interpretazioni differenti da maestro a maestro.
    Purna Kasyapa, Kakunda Katyayana, Ajita Kesakambalin, Sanjaya, il famoso Mahavira e Maskariputra, erano gli altri grandi maestri contemporanei e "rivali" di Gotama. Solo l'insegnamento di Mahavira è però giunto fino a noi, oltre a quello del Buddha, diventando quello che oggi è noto come Jainismo.

    Sposto
     
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  4. (mugaku na)
     
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    CITAZIONE (machinarium @ 10/1/2012, 18:14) 
    Bè a conti fatti, il buddhismo è una corrente "eterodossa" dell'induismo.

    Non so... In questi giorni ci stavo pensando su è mi viene da pensare che sia così...

    Per il link al tuo topic, grazie, lo leggerò magari domani con calma vista la lunghezza ;)
     
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  5. Losang
     
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    Bisognerebbe sempre distinguere la conoscenza reale del buddhadharma con gli studi accademici sul buddhismo. Tali studi variano in funzione delle diverse teorie profane che in quel momento impongono il loro modo di vedere, per poi essere inevitabilmente confutate dalla generazione successiva di accademici in base a nuovi paradigmi profani.

    Presentare il Buddha come un riformatore è una visione superata dagli stessi accademici. Infatti alcuni accademici hanno - per quanto riguarda la presunta riforma delle caste effettuata dal Buddha - dovuto ammettere che non vi è una sola prova che questo sia avvenuto. Il "Buddha come riformatore, che rifiutava il sistema castale" è stato reso famoso da uno studioso dell'induismo del 1700, Sir Williams Jones.

    Cosa distingue il "buddhismo indiano" dall' "induismo"? è semplice: sono due vie ben distinte.

    L'induismo (sarebbe più corretto parlare di Sanatana Dharma) si basa esclusivamente sui Veda. Il buddhismo si basa esclusivamente sul Buddha Dharma. Esprimono idee analoghe ma da fonti assolutamente indipendenti.

    Naturalmente conosco tutte le teorie accademiche sulla civiltà pre-arya detta civiltà dell'Indo (si citano le ricerche archeologiche di Mohenjo-Daro e di Harappa). Molti accademici amano la teoria che nella Valle dell'Indo pre-arya si era dediti alla meditazione mentre la tradizione (degli invasori) Arya si basava sui sacrifici. E quindi fanno risalire il Buddha (altri dalla Valle dell'Indo fanno risalire le origini del Tantra, altri l'origine dello Shivaismo o tradizione Saiva, ecc. ecc.) a questa corrente pre-aya. Sono, come detto, solo teorie. Queste teorie possono affascinare, incuriosire, ma rimangono solo teorie, congetture prive di valore anche solo storico (tutto da dimostrare), per non parlare della loro inutilità a livello di pratica del Dharma.
     
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  6. kyoku
     
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    CITAZIONE
    Bè a conti fatti, il buddhismo è una corrente "eterodossa" dell'induismo.
    Il Buddha sostanzialmente visse, predicò e morì da Hindù.

    oggi la si può anche vedere così.
    ma quello che a mio parere non bisognerebbe dimenticare è che ai tempi di shakyamuni non esisteva nessuna "religione", e che termini come "induismo" e "brahamanesimo" non avevano nessun significato.
    allora c'era solo una tradizione, quella orale dei veda e delle upanishad,
    che implicava ogni pratica dela vita quotidiana e che riguardava ogni cosa, dall' agricoltura alla conoscenza spirituale.
    il buddha storico agì all'interno di tutto ciò, anche quando lasciò casa e casta per andare alla ricerca di una via di liberazione

     
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  7. (mugaku na)
     
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    Neppure oggi si può parlare con facilità di cosa sia l'induismo, a meno che non si voglia operare con superficialità.
    La religiosistà in India è complessa, forse ancor più che in altri luoghi (parere personale).
    Come ha detto Losang, il termine più corretto sarebbe sanatanadharma, ma questa è - ancora - pur sempre una definizione di comodo per poter ragruppare tradizioni talvoltà diametralmente opposte.
     
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  8. kyoku
     
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    "samani va akutih
    samana hrdayani vah
    samanam astu vo mano
    yatha vah susahasati"

    "concorde la vostra decisione, concordi i vostri cuori,
    possano i vostri animi essere concordi,
    che voi possiate a lungo dimorare insieme
    in unità e concordia!"

    (rg veda X,191,4)

    CITAZIONE
    Neppure oggi si può parlare con facilità di cosa sia l'induismo, a meno che non si voglia operare con superficialità.

    sì.
    ciò che ci parla è ancora oggi è la profondità della sua poesia.
    come l'uomo vedico, noi dobbiamo solo imparare nuovamente ad ascoltarla
    in silenzio

     
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  9. Gnossiennes
     
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    Quello che dal XIX secolo indichiamo col termine Hnduismo è decisamente successivo al Buddhismo di diversi secoli. Il Buddhismo sorse in quel periodo che spesso si indica come Brahmanesimo.
     
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  10. advaya
     
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    a mio parere il buddhismo è radicalmente distinto dall'hinduismo nel fatto di essere esplicitamente nairatmyavada, mentre l'hinduismo è atmavada. Bhudda nega l'esistenza di un atman. un sè sostanziale dotato di esistenza propria. Invece nell'Hinduismo, a partire dai Veda fino all'Advaita Vedanta, l'atman, il sè, è sostanziale e fondamentale,sia pure con caratterizzazioni diverse nelle varie scuole.
    Inoltre l'Hinduismo per accedere alla verità parte necessariamente da testi "rivelati", mentre Buddha afferma di avere raggiunto la piena realizzazione unicamente sulla propria esperienza personale.
     
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  11. Gnossiennes
     
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    La nozione di "atman" inteso come "sé" non è vedica ma upanisadica.
     
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  12. advaya
     
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    CITAZIONE
    La nozione di "atman" inteso come "sé" non è vedica ma upanisadica.

    certamente la speculazione upanishadica ha approfondito e sviluppato a fondo il concetto di Atman, ma la valenza del termine come "sè sostanziale o entità spirituale" è già presente nei Veda.
    vedi ad esempio Rg Veda X.168.4 "il vento è l'Atman degli dei, il seme del mondo".. Rg Veda X.92.13 "inni devono essere dedicati al vento perchè lui è l'Atman di tutti". nel Rg Veda I.162.20 il sacrificante rassicura il cavallo circa il fatto che in effetti non morirà ne sarà ferito perchè l'Atman non può essere danneggiato dall'ascia. nel Rg Veda I.163.6 l'Atman del cavallo viene visualizzato mentre dopo il sacrificio vola nel cielo come un uccello.
    Balder Raj Sharma ha fornito un elenco dei vari significati attribuiti al termine atman nel Rg Veda: vento (vatahatma); respiro (prana); sè stesso (svayam); come base di un pronome riflessivo; guida o osservatore (dharayiti sutratman), principio intelligente (cetenatman) ecc.
     
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11 replies since 10/1/2012, 16:39   267 views
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