Il Buddhismo e l'illusione del tempo

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    Carlo Rovelli La realtà è tutta interazione
    — 2 SETTEMBRE 2012
    Il Sole 24 Ore Domenica 2 settembre 2012

    La fisica in tre puntate /3

    La realtà è tutta interazione

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    I tentativi di conciliare relatività generale e meccanica quantistica suggeriscono un’immagine del mondo radicalmente nuova in cui le idee di spazio e tempo si dissolvono

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    di Carlo Rovelli
     
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  2. Ciapel Cheghe
     
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    Molto bello. Ma la teoria delle stringhe, quindi, ormai è in crisi? Fino a un po' di tempo fa nella divulgazione se ne parlava sempre.
     
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  3. Theiwaz
     
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    La teoria delle stringhe in realtà è stata superata dalla M-Theory, evoluzione della Teoria delle Stringhe, da qualche decennio.
    La scoperta del Bosone di Higgs invece, che suffraga il Metodo Standard, la mette decisamente in discussione.

    Non è l'unica teoria del tutto, teorie che dovrebbero appunto unificare la Relatività con la Quantistica ed al momento certezze al riguardo non ce ne sono.
     
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  4. Ciapel Cheghe
     
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    Bene, pero la M-Theory sembra trarre vantaggio dala scoperta del Bosone di Higgs, almeno a quanto dice questo link ma anche altri in rete:

    www.abc.net.au/science/articles/2012/07/10/3542763.htm

    Chiaro che parlaimo di ipotesi remote, ma dopotutto neanche di asini che volano. decenni fa anche l' idea di Higgs era teoria pura.
     
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    E' da tener presente il fatto che in questo campo ci sono solo tanti modelli matematici e poche possibilità di metterli alla prova sperimentalmente. A me è noto il libro di Lee Smolin L'universo senza stringhe, critico nei confronti delle teorie delle stringhe, poi c'è questo quì:

    http://blogs.discovermagazine.com/cosmicva...eory-landscape/
     
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  6. Ciapel Cheghe
     
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    Si, ma bisogna riconoscere che il Bosone di Higgs potrebbe aprire le porte alla supersimmetria, qualora si scoprisse che sono più particelle a veicolare il campo di massa. E siamo forse piu vicini alla teoria delle brane che postula un certo numero di dimensioni piuttosto che alla loop-gravity. Poi sai, fa anche un po ridere mettersi a discutere di queste teorie senza le profonde conoscenze matematiche degli addetti ai lavori. Di solito infatti me ne sto zitto zitto, ma stavolta non ho resistito :)

    Tanti criticano il modello dele stringhe, e non gli si puo dar torto del tutto se fin dagli anni settanta sono in giro queste teorie e non abbiamo ancora uno straccio di conferma sperimentale
     
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  7. Theiwaz
     
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    CITAZIONE (Ciapel Cheghe @ 5/9/2012, 17:23) 
    Bene, pero la M-Theory sembra trarre vantaggio dala scoperta del Bosone di Higgs, almeno a quanto dice questo link ma anche altri in rete:

    www.abc.net.au/science/articles/2012/07/10/3542763.htm

    Chiaro che parlaimo di ipotesi remote, ma dopotutto neanche di asini che volano. decenni fa anche l' idea di Higgs era teoria pura.

    Molto felice di leggere questo! La M-Theory mi affascina moltissimo ed avevo letto notizie contrarie in questo senso, con mio disappunto.

    Sarà che sono un fan di The Big Bang Theory... :D

    Ritornando sul discorso "tempo ed illusione", credo possa essere di notevole interesse questo articolo:
    www.unisci.com/stories/20011/0227013.htm

    ed anche questo:
    http://4mind4life.com/blog/2008/07/23/time...-controls-time/

    Ci sono anche delle pubblicazioni accademiche che ci fanno notare la natura relativa ed illusoria della nostra percezione del tempo, tipo:
    www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0960982201002524
    http://brain.oxfordjournals.org/content/127/5/1108.short

    Se ne desume che non solo ci sono specifche parti del nostro cervello che "interpretano" la percezione del tempo, ma che queste sono particolarmente sensibili alla dopamina, e quindi anche a specifiche sostanze psicoattive.

    Insomma, noi non percepiamo il tempo in una maniera assoluta, ma lo interpretiamo come qualsiasi senso.

    Questo già di per sè definisce la qualità illusoria della nostra percezione del tempo e mi espongo facendo notare in questi meccanismi alcune affinità con la Madyamaka, visto che la percezione che sperimentiamo dipende da un'interconnessione di fattori e stimoli, sia dagli organi dei sensi come da fattori interni della mente. (Rcordo che per il Buddhismo la Mente è il 6° organo sensoriale, se ben ricordo).

    Vi è pure un'affinità con la Cittamatra: tutto è Mente. Anche il tempo è "Mente".
     
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    Un monaco domandò al maestro Hsuan-sha:
    "Che cos'è il sé?".
    E lui rispose:
    "A che ti serve?".

    (Se avessimo fatto la stessa domanda a un passante, probabilmente avrebbe risposto: ma sei matto?).

    Io non sono molto entusiasta delle operazioni tipo tao della fisica, ma vi sottopongo un parallelismo che forse più di altri riassume quello che secondo me è il possibile rapporto tra scienza e buddhismo: provate ad ascoltare l'audio di Rovelli segnalato da me in questo thread dal minuto 59.20 al minuto 1.03.00 (avrei voluto trascriverlo ma non so se ne vale la pena, forse qualcuno se lo è salvato).


    Uno scritto che mi è piaciuto sul tema è il capitolo intitolato "il luogo del non dimorare" del libro di Ajahn Amaro "Piccola barca, grande montagna" scaricabile liberamente in formato pdf dal sito del Santacittarama.
     
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  9. Theiwaz
     
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    Il "Tao della fisica" è un libro che ho amato molto in gioventù.

    Certi parallelismi vanno presi con le pinze, ma anche non troppo.

    Ammiro molto il Dalai Lama e certe posizioni che ha preso in rapporto con la scienza.
     
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    CITAZIONE (Theiwaz @ 6/9/2012, 09:18) 
    Insomma, noi non percepiamo il tempo in una maniera assoluta, ma lo interpretiamo come qualsiasi senso.

    Questo già di per sè definisce la qualità illusoria della nostra percezione del tempo e mi espongo facendo notare in questi meccanismi alcune affinità con la Madyamaka, visto che la percezione che sperimentiamo dipende da un'interconnessione di fattori e stimoli, sia dagli organi dei sensi come da fattori interni della mente. (Rcordo che per il Buddhismo la Mente è il 6° organo sensoriale, se ben ricordo).

    Vi è pure un'affinità con la Cittamatra: tutto è Mente. Anche il tempo è "Mente".

    Si. E' come ascoltare una musica da un apparecchio con tante manopole, provando a girare le manopole si sente una musica diversa. Quindi quella che ascoltiamo non è "la" musica, ma una musica. Il fatto da capire è che non c'è modo di ascoltare la vera musica, senza manopole niente musica.
     
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  11. Theiwaz
     
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    CITAZIONE (fajuzi @ 6/9/2012, 17:15) 
    senza manopole niente musica.

    Questa mi piace parecchio!
     
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    Queste cose le ho scritte quattro mesi fa, in effetti immaginavo delle "manopole" che regolano le scale temporali dei diversi tipi di memoria. Lungi dall'aspirare alla scientificità, sono considerazioni squinternate sulla percezione del tempo:

    Abbiamo diversi tipi di memoria, ognuna delle quali funziona su scale temporali diverse. La memoria o le memorie di lavoro operano sulle scale più brevi, e ci forniscono dati di tipo del tutto diverso dai semplici ricordi: ci fanno percepire ad esempio la musica, o il ritmo, la parola, e in generale il fluire del tempo, fornendoci delle forme temporali invece che spaziali, mentre la memoria più a lungo termine ci fornisce i ricordi veri e propri, come dei fotogrammi riferiti al passato. Ma il fatto stesso che questo fluire ha una sua ben determinata scala mi fa sospettare che in fin dei conti si tratti solo di un tipo speciale di memoria. Nessuno è capace, credo, di percepire un fluire di 5 minuti, e men che meno di un'ora - ma d'altra parte neanche di 1/30 di secondo. Il fluire che mi sembra di percepire è forse di un secondo o anche meno (ci vorrebbero, presumo, notevoli risorse cerebrali per poter percepire un fluire più lungo, ma siamo fatti diversamente). Se dovessi fare un paragone spaziale, è come se nel mondo interiore il modo in cui si potrebbe vedere una formica fosse del tutto diverso e deformato rispetto al modo di vedere un palazzo o una montagna. Inoltre credo che le droghe allucinogene sono state da taluni considerate in grado di dare fugaci esperienze di coscienza "superiore" soprattutto perchè modificano il modo di percepire le forme temporali (non ho mai provato, nè mi sembra il caso, ma dagli scritti di quelli che l'hanno provato mi sembra di evincere questo). Secondo me inibendo il riferimento alle forme temporali emerge un tipo di coscienza "istantanea". Forse tali effetti hanno a che fare con gli effetti di certe patologie cerebrali:

    "A proposito della mia indicazione che il cervello ci possa ingannare quando vediamo il movimento, è interessante osservare che, come fa notare Steven Pinker nel suo "Come funziona la mente", le persone con tipi particolari di danni cerebrali non vedono il movimento quando le persone normali lo vedono. Come spiega Pinker, "riescono a vedere che gli oggetti cambiano posizione ma non che si muovono; una volta un filosofo cercò di convincermi che questa sindrome fosse logicamente impossibile! Il vapore di una teiera non scorre ma sembra un ghiacciolo; la tazza non si riempie gradualmente di tè, ma prima è vuota e poi improvvisamente è piena".
    tratto dal libro di Julian Barbour "La fine del tempo".

    Consideriamo questi possibili esempi di flusso:
    Un'isola in un fiume percepisce il fluire? Si, purchè abbia una certa estensione. (In verità lo potrebbe percepire anche se non c'è!).
    Un'isola puntiforme percepisce il fluire? No, perchè può percepire solo un momento alla volta!
    Una barca percepisce il fluire? No.
    Il flusso percepisce il fluire? No.

    Quindi su piccola scala c'è l'illusione (?) che il punto di vista dell'osservatore ha una sua propria durata non nulla, anzi maggiore dei cambiamenti osservabili.

    Provo ad esprimere il fatto in termini diversi. A proposito della possibilità di riferirsi a un continuum mentale, c'è un senso in cui questo continuum non è poi così continuo, ossia il senso in cui non possiamo vivere la nostra vita di botto e levarci il pensiero, ma dobbiamo vivere un momento alla volta. Quando c'è un momento non ci sono gli altri (come disse il fisico John Wheeler "time is what prevents everything from happening at once"). Mi piace la frase di Dogen "Le cose non si intralciano l’un l’altra, come gli istanti non si intralciano l’un l’altro" (Uji l'essere tempo).
    La cosa che volevo sottolineare era che mentre nè le ore nè i centesimi di secondo si intralciano l'un l'altro (ma nel secondo caso non ne sono sicuro), i secondi pare di sì. C'è una scala temporale dell'ordine del secondo in cui abita la coscienza normale, e un modo possibile per chiamare questa scala temporale è flusso. A me questo fatto mi pare strano.
     
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    Sto leggendo questo, e cercando di tradurlo, mi sembra ben fatto:

    http://sped2work.tripod.com/nagarjuna.html
     
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    C'è stato chi ci ha pensato già, quasi bene (contiene anche una traduzione di "tempo e vacuità nel Chao-Lun" di Seng Chao http://www.thezensite.com/ZenEssays/Nagarj...he_Chao-Lun.htm )

    www.centronirvana.it/tempo_e_illuminazione.htm

    Edited by fajuzi - 5/8/2013, 18:54
     
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